Impegnato nel portare avanti la campagna vaccinale in Campania, quella che definisce "la prima regione d'Italia per i risultati anti-Covid", il governatore Vincenzo De Luca si trova adesso a dover fronteggiare un'altra importantissima questione: quella delle caranza dei lavoratori stagionali, a detta sua a causa reddito di cittadinanza.
L'instancabile presidente della Campania, l'uomo delle decisioni drastiche e del "ci siamo mossi a prescindere da cosa dicevano a Roma altrimenti saremo ancora a fare demagogia e propaganda", deve adesso contrastare l'emorragia inarrestabile di manodopera stagionale, più che mai necessaria nel settore turismo con l'arrivo dell'estate.
La crociata contro il reddito di cittadinanza
Da cosa dipende la carenza di domanda di lavoro? Dal cavallo di battaglia grillino, ossia il reddito di cittadinanza. Già nel corso della conferenza stampa della scorsa settimana, il governatore aveva preso di mira il sussidio, scatenando mugugni e proteste. "Mi è stato confermato che alcune attività commerciali non apriranno anche quando sarà consentito perché per esempio per i bar e per i ristoranti non si trovano più camerieri. Per le attività stagionali non si trova più personale. Già lo scorso anno nell'industria conserviera non si trovavano stagionali. È uno dei risultati paradossali dell'introduzione del reddito di cittadinanza", aveva attaccato Vincenzo De Luca. "Se tu mi dai 700 euro al mese e io mi vado a fare qualche doppio lavoro, io non ho interesse ad alzarmi la mattina alle 6 per andare a lavorare in un'industria di trasformazione agricola".
E ancora: "A volte c'è gente che prende il reddito di cittadinanza e va a fare lavoro in nero. Si sono create delle anomalie, degli imbrogli come sempre in Italia, che finiscono per danneggiare l'economia del nostro Paese. Noi abbiamo il dovere di garantire il reddito alla povera gente e a chi non ce la fa, ma dobbiamo garantire il reddito familiare e dobbiamo evitare il paradosso di arrivare al punto di non avere più lavoratori stagionali".
Parole pesanti, quelle del governatore, che avevano provocato una vera e propria bufera, considerato anche il fatto che è proprio la Campania la regione in cui si registra l’incidenza maggiore di percettori del reddito pentastellato.
La proposta di De Luca
Nella sua conferenza di oggi il presidente De Luca ha cercato di rimediare, avanzando una proposta a dir poco singolare. Aggiugere al reddito di cittadinanza 500 euro in più al mese per incoraggiare gli stagionali a farsi avanti. "Visto che non si trovano lavoratori stagionali, senza far perdere a nessuno il reddito di cittadinanza o ammortizzatori, le aziende possono dare in aggiunta al reddito 500 euro al mese, per cui un giovane può aggiungere ai 750 altri 500. Dunque, 1.200 al mese mi pare una cosa dignitosa", è l'idea di De Luca.
"C'è difficoltà a trovare manodopera stagionale nelle aziende agricole, di trasformazione del pomodoro ma anche negli alberghi e ristoranti perché chi percepisce il reddito non è più disponibile e magari va anche a fare lavoro a nero per non perderlo", ha aggiunto. "Io sono d'accordo a dare un reddito a chi non ha il pane ma non sono d'accordo a tollerare degenerazioni, speculazioni e parassitismi.
Se è necessario dare un bonus anche per il trasporto si può dare e si potrebbe aggiungere che si rifiutano 2-3 proposte si perde il reddito, così si fa anche lavoro di moralizzazione", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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