L'ultima idea di Conte: "patrimoniale di guerra" sui profitti delle aziende

Il leader M5s: "Tassare chi ha guadagnato durante la pandemia, come le assicurazioni"

L'ultima idea di Conte: "patrimoniale di guerra" sui profitti delle aziende

Per abbassare le bollette degli italiani servono coperture, miliardi da sottrarre a qualcuno tramite nuove tasse. Il governo studia da settimane questa possibilità, puntando agli extraprofitti delle società che hanno beneficiato dei rincari energetici. Facile a dirsi, più complicato da farsi. Ma nel Movimento Cinque Stelle vogliono andare oltre, identificando con un raggio più ampio le imprese che hanno guadagnato di più negli ultimi mesi, indipendentemente dall'aumento dei costi di gas ed elettricità. Ad esempio, dice il leader M5s Giuseppe Conte, le compagnie assicurative. L'idea dell'ex premier è di fatto una patrimoniale ad hoc per le aziende colpevoli di aver fatto profitti. «Nell'immediato la riduzione del gas russo non è a portata di mano ma dobbiamo lavorare a forniture alternative - spiega il presidente M5s in tv -. Abbiamo la possibilità di intervenire sugli extra profitti delle società per l'energia e ridefinire le accise che incidono. Ci sono poi dei comparti che in questi due anni di pandemia hanno accumulato profitti che non sono commisurati alle prestazioni erogate, penso ad esempio al comparto assicurativo, ecco si potrebbe pensare a dei contributi di solidarietà sostenibili che non compromettano le logiche di mercato». L'estensione del «contributo di solidarietà» alle compagnie assicurative, e quindi a settori che nulla hanno a che fare con quello energetico, è una assoluta novità. Finora dalle forze di maggioranza, ma anche dal M5s stesso, si era pensato ad una sorta di tassazione una tantum solo per le imprese energetiche. Dalle associazioni che rappresentano la compagnie assicurative non arrivano repliche, la speranza è che l'uscita di Conte cada nel vuoto, come sembrerebbe dal fatto che nessun altro partito ha accennato a voler colpire indistintamente le imprese che hanno fatto profitti nei due anni di pandemia.

Anche perché è già complicato cercare di identificare gli extraprofitti delle società elettriche. Il governo punta ad estendere la misura che attualmente coinvolge solo le produzioni da rinnovabili, ma la materia è complessa e sta richiedendo più tempo del previsto (Draghi ha spiegato che secondo la Commissione europea una tassazione dei sovraprofitti delle società elettriche può arrivare un gettito di circa 200 miliardi). Sul taglio ai soggetti che stanno speculando con le tariffe dell'energia triplicate nel giro di pochi mesi c'è una linea comune tra i partiti che va dal M5s a Fdi, passando da Forza Italia, Pd e Calenda. Nel mirino c'è l'Eni, i cui contratti per l'acquisto di gas - spiega Europa Verde - «non si basano su prezzi spot ma sono su base pluriennale.

Pertanto, come alcune società di analisi e di studio hanno affermato, i contratti di acquisto pre-crisi si aggirano intorno ai 30 centesimi a metro cubo mentre, attualmente, le utenze domestiche, stanno pagando il gas abbondantemente sopra l'euro a metro cubo». L'estensione del principio anche alle assicurazioni, invece, per il momento è una specialità solo del M5s.

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