La nuova frontiera di Palazzo Chigi? «I dirigibili a idrogeno». L'annuncio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco ridefinisce la nozione stessa di ballon d'essai. L'uomo a cui Giuseppe Conte ha assegnato un ruolo chiave, supervisione della programmazione economica, è anche la longa manus del premier in Puglia. A lui è affidata la realizzazione dei progetti finanziati con la legge per Taranto con cui Renzi assegnava quasi due miliardi al rilancio del capoluogo travolto dalla crisi dell'Ilva. Turco si presenta in città con cadenza fissa per riunioni con le istituzioni locali e Domenico Arcuri, il manager di Invitalia cui Conte, oltre al ruolo (fallimentare) di commissario alle mascherine, assegna compiti di ogni tipo, da Ilva ai banchi di scuola. Al termine degli incontri, il sottosegretario immancabilmente annuncia scenografici investimenti su Taranto, come l'«acquario green», qualunque cosa sia.
Ma è nel campo dei trasporti che le politiche grilline danno il meglio. Chissà perché, sono puntualmente contrarie a mezzi come i treni e le metropolitane usati in ogni metropoli del mondo e puntano tutto su ogni genere di idea «anticonformista», a voler usare una definizione generosa. Giorni fa a Taranto, Turco ha elencato una serie di investimenti ordinari ma non ha mancato di «infilare» la novità a effetto: «C'è poi un altro progetto, che prevede la realizzazione di dirigibili alimentati a idrogeno per il trasporto cargo delle merci». Il progetto riguarda l'aeroporto di Grottaglie già destinatario di un'altra idea geniale, proposta dal governatore Michele Emiliano: spedire burrate da Grottaglie a Los Angeles in due ore con i voli suborbitali. Il tutto mentre nella stessa area va in crisi la produzione per conto della Boeing che alimentava l'economia del polo aerospaziale d Grottaglie.
Di dirigibili si occupò lo stesso Beppe Grillo nel suo blog (già nel 2018) scrivendo di esperimenti con dirigibili a elio, visto che l'infiammabile idrogeno è stato accantonato dopo il rogo dell'Hindenburg. Ma si sa, l'idrogeno è parola di moda buona per ogni ballata sul futuro «green» che l'orchestra rossogialla suona sulla tolda del Titanic-Italia, mentre il Pil affonda.
Eppure la mobilità spiritosa è una vera ossessione per la classe dirigente grillina. A Roma si aspettano ancora le famose funivie promesse dalla Raggi mentre un quartiere periferico della capitale, la Bufalotta, si è letteralemente ribellato costringendo la giunta ad annullare un incontro pubblico per annunciare che al posto di una nuova fermata della metro, promessa da anni, sarebbe arrivato il «people mover». Del resto la maggioranza rossogialla è la stessa che vuole penalizzare le auto per puntare sull'elettrico e incentivare il monopattino come strumento per risolvere i problemi di mobilità legata al Covid. E così, mentre opere fondamentali come la Metro C di Roma e la Tav languono, il governo preferisce mettere le rotelle ai banchi di scuola.
«I dirigibili? Altro che riportare l'Italia agli anni 80, qui si punta direttamente sugli anni 30 -dice l'economista dei trasporti
Andrea Giuricin- sono politiche sempliciottistiche: soluzioni facilone a problemi complessi. Soluzioni che tanto non si realizzeranno mai». E infatti, sui dirigibili Turco rassicura: «Siamo ancora in una fase preliminare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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