La sinistra ormai si è incartata su se stessa e con il passare dei giorni, in preda a una forte disperazione, continua a sorprenderci con farneticazioni e deliri. Nel corso della campagna elettorale il fronte rosso si è mostrato ossessionato dal ritorno del fascismo; ora non si dà pace perché Giorgia Meloni ha scelto la formula de "il" presidente piuttosto che la declinazione al femminile. Un'occasione ghiotta per Laura Boldrini, che ha colto la palla al balzo per fornire una delle sue solite uscite a vuoto.
Il delirio della Boldrini
La deputata del Partito democratico ha affidato al proprio profilo Twitter un pensiero assai curioso. Il suo ragionamento si muove su due piani: da una parte la condanna a Giorgia Meloni per non essersi piegata alla dicitura del suo ruolo adeguata al femminile; dall'altra la denuncia a Fratelli d'Italia per aver escluso la parola "Sorelle" dal nome del partito. No, è tutt'altro che una battuta: la Boldrini si è davvero spinta fino a questo punto pur di attaccare il presidente del Consiglio e FdI.
La prima donna premier si fa chiamare al maschile, il presidente.
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) October 24, 2022
Cosa le impedisce di rivendicare nella lingua il suo primato? La Treccani dice che i ruoli vanno declinati.
Affermare il femminile è troppo per la leader di FDI, partito che già nel nome dimentica le Sorelle?
L'ex presidente della Camera ha criticato la scelta di Giorgia Meloni di farsi chiamare "il" presidente piuttosto che "la" presidente: "La prima donna premier si fa chiamare al maschile, il presidente. Cosa le impedisce di rivendicare nella lingua il suo primato? La Treccani dice che i ruoli vanno declinati". E in conclusione si è posta una domanda: "Affermare il femminile è troppo per la leader di FDI, partito che già nel nome dimentica le Sorelle?". Allora anche l'Inno di Mameli, che recita appunto "Fratelli d'Italia", è maschilista? Per Boldrini&Co. sarebbe meglio cantare "Fratelli e Sorelle d'Italia"? Chissà, magari anche con qualche modifica della melodia per adattarlo al nuovo testo.
Sinistra in tilt
Il risultato delle elezioni di domenica 25 settembre aveva già mandato nel caos la sinistra, che ha peggiorato ulteriormente il proprio stato confusionale perché il primo presidente del Consiglio donna del nostro Paese è espressione del centrodestra. A sorprendere (ma non più di tanto) è il delirio delle femministe che vorrebbero scomodare la grammatica italiana per scagliarsi contro chi - con merito e non per quote rosa - oggi può vantare un primato italiano.
...per la legge io sono il "medico veterinario responsabile di..." e a me, da donna, va benissimo
— Carla Dossi (@DossiCarla) October 24, 2022
Per inciso "la veterinaria" invece è il nome scelto da diverse farmacie che vendono esclusivamente farmaci veterinari.
Il post di Laura Boldrini è stato accolto con ironia e sconcerto da una larghissima parte di utenti sui social, che nei commenti ha espresso il totale disappunto verso una tesi strampalata. Ad esempio l'utente Carla Dossi ha zittito l'assurdità portata avanti dall'esponente del Pd: "Per la legge io sono il 'medico veterinario responsabile di...' e a me, da donna, va benissimo".
Non sono mancate altre critiche: "Io voto a sinistra, mannaggia a me, ma quando leggo queste stronzate non mi stupisco che al governo ci si la destra"; "Suggerisce di cambiare l'Inno di Mameli? Chiedo sinceramente"; "Siamo su scherzi a parte, o no?"; "Glielo dico sinceramente: sembra il tweet di un profilo fake. Poi veda lei".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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