"Finalmente si colma un vuoto normativo. È un buon passo avanti. Ci sarà una legge dopo che l’Italia è stata condannata più volte dall’Europa". A dirlo non è un esponente del Pd ma l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della trasmissione L'aria che tira, parlando del maxiemendamento sulle unioni civili che verrà votato stasera.
Non è certo il primo dietrofront dell'uomo che per anni ha guidato la destra italiana. Non c'è da meravigliarsi, dunque, ma, anche se sono passati quasi vent'anni, questo voltafaccia fa ancora un certo effetto ripensando alle parole dette nel 1998 in una puntata del Maurizio Costanzo Show. "Lo so, ora l'intelighenzia mi farà a fettine, ma io la penso così: un maestro elementare dichiaratamente omosessuale non può fare il maestro", disse Fini rivolgendosi a Franco Grillini, capo dell'Arci Gay. . "Un conto - aggiunse Fini - è affermare che non è giusto discriminare la gente per motivi religiosi, razziali, etnici o sessuali, ma cosa diversa è stabilire per legge che una coppia di gay deve avere gli stessi diritti di una coppia normale. Perché l'omosessualità non si può considerare una cosa normale".
Ora, alla vigilia delle elezioni amministrative a Roma, c'è da chiedersi se anche Francesco Storace, che lui e Gianni Alemanno appoggiano nella sfida per il Campidoglio, sia pronto a cambiare opinione sul tema e a celebrare le unioni civili come avrebbe voluto fare il suo predecessore Ignazio Marino...
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