Ci sono tutti gli elementi per la scena di una fiction. C'è il dolore sincero della famiglia. C'è la partecipazione dei parenti e degli amici di sempre. C'è l'attenzione mediatica. Ci sono nobili e vip. Ci sono i flash e gli sguardi di traverso dei curiosi. Il tutto in una Torino in cui una leggera pioggia si è prestata come triste scenografia, perfettamente adatta a quello che in ogni caso rimane una cerimonia funebre. Particolare, lunga, iniziata ieri con la camera ardente alla Reggia di Venaria Reale. Un po' celebrazione, un po' happening mondano. Ma pur sempre un funerale quello di Vittorio Emanuele di Savoia. Colui che poteva essere Re d'Italia e non è stato, ma che è stato tante altre cose.
«Era un padre, era un amico, era un maestro», ha detto commosso e fiero il figlio Emanuele Filiberto, che ha accompagnato il feretro del padre nell'ultimo viaggio da Ginevra a Torino, ora che lui è il nuovo Duca di Savoia e Capo della Real Casa. Accanto a lui, la moglie Clotilde Courau con le due figlie, l'erede Vittoria, e Luisa. Dal pomeriggio anche la madre Marina Doria, che ha posato la mano sulla bara del marito prima di abbracciare le nipoti. A vegliare la bara, poggiata a terra e avvolta dallo stendardo con lo stemma sabaudo, centinaia di persone arrivate alla Reggia di Venaria Reale per la camera ardente, aperta sino alle 21 di ieri sera. Tra i primi, il cugino Serge di Yugoslavia e la principessa Maria Pia, arrivata da Parigi, antipasto dell'ampia partecipazione nobiliare prevista per oggi, quando nel Duomo di Torino si terrà la cerimonia funebre. In visita anche il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha salutato e abbracciato Emanuele Filiberto e la moglie. «Sono venuto in visita sia pubblica che privata. Non bisogna dimenticare che grazie ai Savoia c'è stata l'Unità d'Italia», ha detto. La scorta d'onore di membri degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia e delle Guardie d'Onore alle Reali Tombe, ha vegliato la salma fino a sera.
Oggi i funerali, alle 15, nel Duomo di Torino. Rigorosamente con biglietto d'invito personale. Hanno già annunciato la loro presenza diverse teste coronate e nobili in arrivo da tutta Europa. Tra questi Alberto di Monaco e Carlo di Borbone delle Due Sicilie, il principe Jean-Christophe Napoleon discendente del Bonaparte. Presente Maria José, bisnipote dell'ultima regina che in suo onore porta il suo stesso nome. In rappresentanza del re del Belgio, Filippo, attesa la sorella, principessa Astrid arciduchessa di Austria-Este, moglie del principe Lorenz di Asburgo-Lorena, figlio di Maria Cristina d'Aosta. In duomo a Torino anche il principe Martino d'Asburgo, esponenti degli Orleans, dei Borbone-Parma. Hanno tra gli altri confermato la presenza alle esequie anche il gran duca Jean del Lussemburgo, la regina Sofia di Spagna in rappresentanza del re Felipe, il principe Leka di Albania, i duchi di Braganza dal Portogallo con Duarte de Sousa Araújo Martins, il Gran duca George di Russia, il figlio del re dell'Arabia Saudita, i principi di Serbia. Poi la cremazione, in un luogo segreto, e la traslazione nella cripta reale della Basilica di Superga, la collina che domina Torino. Anche per oggi è prevista pioggia.
Un modo per allontanare eventuali contestatori pronti a sfruttare il palcoscenico e per garantire quell'atmosfera un po' triste, un po' decadente e distaccata che fa tanto nobile. Perfetta, in fondo, per un funerale da Re.
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