Il 9 gennaio sarà giornata di lutto nazionale negli Usa in onore di Jimmy Carter, e nello stesso giorno a Washington si terrà il funerale di Stato come annunciato da Joe Biden, che ha invitato l'intero popolo americano a rendere omaggio all'ex presidente, morto domenica all'età di 100 anni nella sua casa di Plains, in Georgia. «Gli Usa e il mondo hanno perso uno straordinario leader, statista e umanitario», ha affermato il presidente uscente, precisando che il 39º inquilino della Casa Bianca, arrivato nello Studio Ovale nel 1977, «ha vissuto un'esistenza misurata non dalle parole, ma dalle sue azioni, e faremmo tutti bene a provare a essere un po' più simili a lui». E poi ha lanciato una frecciata a Donald Trump, dicendo che avrebbe potuto imparare la «decenza» da colui che era il più anziano comandante in capo vivente di tutti i tempi. Parole criticate duramente dai conservatori.
Biden dovrebbe partire lo stesso giorno della cerimonia nella capitale per Roma, dove incontrerà Papa Francesco (il 10), il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, e non è ancora chiaro se modificherà il suo programma. A causa delle festività di Capodanno, il funerale di Stato non inizierà prima di qualche giorno, con un corteo ad Atlanta e l'omaggio al Carter Center, mentre il 6 gennaio la salma arriverà in aereo a Washington e sarà in Campidoglio sino alle esequie ufficiali. Biden ha ordinato le bandiere a mezz'asta per 30 giorni, quindi anche durante le celebrazioni per l'insediamento di Trump, il 20 gennaio. Il tycoon ha reso omaggio a Carter dicendo che gli americani hanno verso di lui «un debito di gratitudine». «Le sfide che Jimmy ha dovuto affrontare come presidente sono arrivate in un momento cruciale per il nostro paese, e ha fatto tutto ciò che era in suo potere per migliorare la vita di tutti», ha proseguito. «Un uomo straordinario», lo hanno invece definito Barack e Michelle Obama, mentre Bill Clinton ha affermato che il suo predecessore ha «lavorato instancabilmente per un mondo migliore e più giusto», e per George W. Bush «ha nobilitato la carica».
Anche i leader mondiali hanno ricordato Carter, a partire dal cinese Xi Jinping, il quale si è detto «profondamente rattristato». «Ha a lungo contribuito in modo significativo a far progredire le relazioni tra Cina e Stati Uniti e a incoraggiare scambi amichevoli e la cooperazione tra i due paesi», ha spiegato Xi, definendo le relazioni tra Washington e Pechino «tra le più importanti al mondo». «Ricorderemo sempre il ruolo di Carter nel forgiare il primo trattato di pace arabo-israeliano, che ha retto per quasi mezzo secolo e che offre speranza alle generazioni future», ha spiegato da parte sua il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Dall'Onu, il segretario generale Antonio Guterres ha celebrato la sua «leadership, che ha contribuito in modo significativo alla pace e alla sicurezza internazionale, compresi gli storici accordi di Camp David, il trattato Salt II e quelli sul Canale di Panama», e Mattarella ha ricordato come Carter abbia «coraggiosamente perseguito la strada della pace».
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