Edward Luttwak ha voluto commentare la scelta operata da Luigi Di Maio, che si recherà ancora una volta negli Stati Uniti. L'ultimo viaggio del vicepremier negli States risale a prima della campagna elettorale. All'epoca era candidato alla presidenza del Consiglio.
Quella visita era servita a incontrare una serie di personalità. Tra queste, anche il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Sembrerebbe, insomma, che il grillino sia solito volare oltreoceano per tentare di accreditarsi come leader credibile.
Questa volta, però, il vertice pentastellato avrà un compito complicato. Edward Luttwak, infatti, lo ha avvertito della possibile difficoltà che potrebbe incontrare, dovendo dare spiegazioni sul dietrofront predisposto in materia d'occupazione. L'opinionista americano, in questo senso, ha parlato di "discutibile retromarcia sulla libertà del mercato lavoro, che è causa della disoccupazione in Italia". Ma c'è pure dell'altro.
Per comprendere le tesi del politologo ed economista statunitense, bisogna tornare indietro nel tempo. Precisamente a quando le due formazioni politiche di maggioranza sembravano convinte di indicare Paolo Savona al dicastero per l'Economia. La polemica, come ricorderete, interessò pure il Quirinale.
"Alcuni qui a Washington - ha dichiarato Luttwak all'Adnkronos, che ha riportato le dichiarazioni dell'esperto - speravano che sarebbe stata mantenuta la promessa di mettere Paolo Savona a capo dell'Economia, ma si sono lasciati spaventare...".Le frange sovraniste, insomma, avrebbero preferito una maggiore coerenza. La normalizzazione del MoVimento 5 Stelle potrebbe non aver soddisfatto pare dei contatti americani di Di Maio.
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