«Gianroberto Casaleggio aveva progettato il Movimento Cinque Stelle come una macchina invincibile ai ballottaggi», dice ancora chi conosceva bene il guru pentastellato. Ma, gli ultimi sondaggi in vista delle amministrative dell'11 giugno, parlano una lingua diversa. Secondo l'ultima rilevazione EMG Acqua per il TgLa7, nelle città più importanti al voto i grillini resteranno a bocca asciutta.
A Verona «il clima politico», così come lo ha definito Fabrizio Masia, sondaggista di fiducia di Mentana, dice che a contendersi la partita dovrebbe essere un terzetto: Orietta Salemi del centrosinistra, Federico Sboarina del centrodestra e Patrizia Bisinella, senatrice di Fare! e fidanzata del sindaco uscente Flavio Tosi. Alessandro Gennari, consigliere uscente e candidato per il Movimento Cinque Stelle dovrebbe restare fuori. Stesso discorso vale per Genova, epicentro di un terremoto interno al Movimento dopo l'esclusione della candidata vincitrice alle comunarie Marika Cassimatis. Nel capoluogo ligure si prefigura un ballottaggio tra il centrosinistra rappresentato da Gianni Crivello e la lista unitaria di centrodestra, con buone chances di vittoria finale, capeggiata da Marco Bucci. Fuori Luca Pirondini, uomo imposto da Beppe Grillo e dalla fedelissima del comico Alice Salvatore. Per Francesco Battistini, consigliere regionale anche lui e primo fuoriuscito dopo il varo del «metodo Genova», la situazione è emblematica di un tradimento dei principi originari dei Cinque Stelle: «Qui hanno calpestato i valori del Movimento, il fidatevi di me di Beppe Grillo ha ucciso le speranze di tanti attivisti, è un peccato perché a Genova si sarebbe potuto vincere». E invece corrono per la poltrona di sindaco con liste civiche pure il fuoriuscito Paolo Putti, volto storico del movimento genovese, e la candidata esclusa da Grillo Marika Cassimatis. Conclude Battistini: «È una divisione che è stata voluta e creata dai vertici».
Parma è un'altra delle città simbolo del grillismo, lì la riconferma di Federico Pizzarotti, sotto le insegne di «Effetto Parma» e non più del Movimento Cinque Stelle, sembra quasi scontata. Il candidato più pericoloso per l'ex grillino è senza dubbio Paolo Scarpa, in lizza per il centrosinistra. Ancora caos a Palermo. Dove Ugo Forello, travolto da firme false e audio rubati, vede il ballottaggio solo con il binocolo. E a duellare, secondo i sondaggi, dovrebbero essere Leoluca Orlando (centrosinistra) e Fabrizio Ferrandelli (centrodestra). Però Grillo non demorde e, con un'intervista al mensile regionale «S», alza la posta sulla partita per il prossimo governatore siciliano, il voto ci sarà il 5 novembre: «L'insussistenza di Crocetta è un messaggio preciso del Pd alla mafia siciliana, il Pd non ha consistenza, noi non disturberemo». E sempre dalla Sicilia il leader M5S dice: «Per quanto riguarda l'inchiesta della procura di Catania, l'unica cosa da approfondire è il ruolo e le attività delle Ong».
Intanto a Roma, oggi alla Camera dei deputati, i
grillini discutono di economia e «Stato innovatore» con i professori della scuola S. Anna di Pisa. In prima linea l'economista keynesiana Mariana Mazzucato. Un volto nuovo per far ripartire la macchina inventata da Casaleggio.
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