La guerra dei quarant'anni. Alessandro Di Battista ha festeggiato il suo compleanno a Puerto Escondido «alla faccia degli invidiosi», si è sfogato nell'ennesimo video, ed è tornato a distribuire consigli non richiesti all'ala governativa del Movimento Cinque Stelle.
Dall'esilio messicano, tra una pappa e un cambio di pannolino al figlio Andrea e un reportage per Il Fatto Quotidiano, Dibba non ha mai perso di vista le vicende della politica italiana, a suo agio nel ruolo di pungolo e «coscienza critica» del grillismo.
Così ha deciso di esaudire la richiesta che gli aveva fatto il governatore pugliese Michele Emiliano qualche settimana fa. Ed è intervenuto a gamba tesa su due questioni cruciali per il M5s: il Tap (sul quale lo aveva sollecitato il dem Emiliano) e la Tav. «Abbiamo fatto battaglie importanti, contro il Tap, contro il Tav - ha detto Di Battista nel video pubblicato su Facebook - opere del tutto inutili, coraggio questo è il momento di spingere, non ci possiamo far distrarre da queste robe sul razzismo. Questa è distrazione di massa».
La frecciata a Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture titolare dei due dossier scottanti, è quasi esplicita quando l'ex deputato afferma: «Sono libero, anche di pungolare il M5s, ho molta stima di Di Maio, sta combattendo tantissimo, tutti gli altri ministri M5s dovrebbero avere lo stesso coraggio di Luigi». Poi detta la linea: «Il Movimento deve fare il Movimento, ribadendo i no sani che abbiamo detto, perché ci abbiamo preso i voti su quella roba là».
La provocazione di Di Battista arriva nel giorno in cui le truppe pentastellate sono in fibrillazione, spaccate sul tema dei vaccini. Addirittura, cosa rara nel monolite grillino, si sono levate due voci apertamente in contrasto con la norma del decreto Milleproroghe che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia.
La senatrice Elena Fattori ha votato in dissenso, parlando di «decreto brutto» e «artificio degno della vecchia politica». Ieri si è espresso il deputato Giorgio Trizzino, che ha sottolineato: «Ho visto bambini morire a causa di morbillo, ma non ho mai visto bambini perdere la vita a causa di complicanze post-vacciniche».
Sempre nel tema delle divisioni interne o, come lo chiama qualche bene informato, «gioco dei pupi» per non perdere i consensi trasversali, rientra il video scherzoso di Beppe Grillo in spiaggia, pubblicato venerdì sul blog del garante M5s. Il comico, con un ragazzo di colore vicino di sdraio, si è divertito a prendere in giro l'alleato Matteo Salvini mettendo in scena tre finte telefonate. Negli sketch, il fondatore del Movimento chiedeva l'«aiuto» del ministro dell'Interno di fronte all'immigrato che dormiva sul lettino e faceva il bagno in mare.
E nel momento convulso non poteva mancare l'intervento di Di Battista. Qualcuno insinua che l'attivismo politico mai sopito del Dibba sia dovuto anche a un'avventura giornalistica che non sta dando i frutti sperati. L'ex deputato è partito il 29 maggio scorso per l'America, ma in poco più di due mesi di viaggio ha pubblicato solo due articoli cartacei, il 23 giugno e il 14 luglio.
E su Loft, la web tv del Fatto, è disponibile il primo e finora unico video reportage, girato con l'aiuto della compagna Sahra. Così come molto debole è stato l'eco sui media italiani delle inchieste sulla Silicon Valley e sul muro al confine tra Stati Uniti e Messico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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