Una rivelazione rischia di preculdere la strada verso il governo alla pasionaria 5 Stelle (e No Tav) Laura Castelli. La deputata torinese, candidata a un ministero (Infrastrutture o Pubblica amministrazione) è infatti l'autrice di un carteggio di mail molto critiche contro Casaleggio, Di Battista e - soprattutto - Luigi Di Maio. Uno scambio di mail reso pubblico oggi da Nicola Biondo e Marco Canestrati, ex fedelissimi dei vertici grillini e autori di un libro sulla galassia pentastellata (Supernova).
Dai documenti presentati Biondo e Canestrari emerge una posizione molto critica della Castelli nei confronti del capo politico del M5S e di Di Battista. Sarebbe lei, dunque, la "fonte" anonima citata nel libro al capitolo "le parole dell'insider", diverse pagine dedicate proprio all'ascesa del giovane di Pomigliano. "Ci siamo chiesti se continuare a coprire una delle tante fonti che ci hanno permesso di scrivere il libro - dicono gli autori a Repubblica - e che sapevamo stesse mentendo, pur essendo un parlamentare della Repubblica. Pare che occuperà ruoli di governo. Prima che accada, riteniamo giusto fornire le informazioni in nostro possesso utili a giudicare i comportamenti di un possibile ministro: comportamenti pubblici opposti a quelli privati per fini che, evidentemente, attenevano alla sua personale carriera".
Nelle mail la Castelli (che è stata nel tavolo tecnico per la stesura del contratto Lega-M5s) avrebbe parlato così del capo: "La sua arma vincente è stata quella di escludere dall'assemblea la discussione". Gli altri parlamentari, invece, li avrebbe definiti "lobotomizzati, che non sanno e non vogliono capire bene le dinamiche". Durissimo il commento su Alessandro Di Battista: "Si infila subito nel gruppo di lavoro di deputati creato dal puro Fico per non lasciarlo solo".
Repubblica rende nota una mail datata 2 settembre 2015. Di Maio viene definito "ricettore di tutti i gossip e i malumori: racconta una storia interna (al M5S, ndr) e raggiungerai il paradiso per sempre, entrando nelle sue grazie". Il capo politico è l'"invitato d' oro nelle grandi feste del M5S in tutta Italia: gli attivisti non possono fare a meno della star" che "spinge emendamenti o proposte di legge da rivendere nelle piazze e in apparizioni tv".
La Castelli, un tempo nel gruppo degli ortodossi guidati da Roberto Fico ed ora braccio destro di Di Maio, avrebbe anche spifferato le tensioni sorte nei Cinque Stelle dopo la formazione delo Direttorio. Sottolineando il ruolo troppo invasivo della Casaleggio Associati. "Subito dopo la formazione del direttorio - scrive Castelli - Fico ci tiene a sottolineare che il suo impegno rispetto al compito imposto da Milano (cioè dalla Casaleggio, ndr) sarebbe stato quello di rimettere ordine nei meet up. Forma un gruppo di lavoro tra i deputati. Al suo interno si infila subito Di Battista: meglio non lasciare solo il puro Fico". Le critiche dure sono rivolte al padre, con Grillo, del M5S.
Quel Gianroberto Casaleggio scomparso due anni fa e che a un certo punto "prende a comunicare solo con Di Maio, qualunque informazione viene filtrata da lui: non parla più con i deputati, cosa molto grave, non parla con i deputati che ricoprono ruoli per statuto, come capigruppo vice, presidente, tesoriere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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