Il M5S non si pente: "Nessun mea culpa". E Conte fa ancora melina

Nessun ripensamento sulla linea dura al Senato, ma i 5 Stelle non sanno cosa fare dopo la mossa di Draghi: il Consiglio nazionale non ha deciso nulla

Il M5S non si pente: "Nessun mea culpa". E Conte fa ancora melina

Il Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle, riunitosi questa sera, non ha deciso nulla e verrà aggiornato nella giornata di venerdì 15 luglio. Al momento bocche cucite ma, come riferisce l'Agi, nella riunione non si sarebbe respirata affatto l'aria di un mea culpa. "Ci siamo confrontati e ci siamo aggiornati a domani", si è limitato a dire Giuseppe Conte intercettato dai cronisti.

Nessun senso di colpa, nessun ripensamento, nessun rimorso. Nulla di tutto ciò di fronte alla travagliata situazione che ha provocato il non voto dei grillini al Senato. "Alla fine è come se avessero chiesto a Forza Italia di votare una legge che approvasse la patrimoniale", si giustifica una fonte di primo livello.

La linea del M5S

Dagli ambienti del M5S viene infatti rivendicata la linea dura a Palazzo Madama, imputando agli alleati di governo la colpa di non aver accolto e preso in considerazione le proposte avanzate dai grillini: "Devono sentirsi loro in colpa per aver respinto ogni proposta di una forza che fa parte della maggioranza. No al superbonus, e rivediamo il reddito di cittadinanza...". E poi "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" è stata la presenza della norma che getta le basi per la realizzazione del termovalorizzatore a Roma tanto contestata dai 5 Stelle.

In caso di una nuova fiducia al governo Draghi c'è l'incognita della posizione del Movimento, che continua ad attendere risposte da Draghi in merito all'elenco delle priorità poste da Giuseppe Conte sul tavolo di Palazzo Chigi. "Un ricatto? Nemmeno a parlarne", tagliano corto da M5S.

Gelo nelle chat

La mossa di Draghi ha colto di sorpresa i grillini, e il gelo nelle chat ne è una dimostrazione: stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, al momento si segnala la mancanza di commenti e reazioni dopo le

iniziali dimissioni del presidente del Consiglio. I 5 Stelle avrebbero voluto escludere ripercussioni sulla maggioranza, ma il loro atteggiamento ha aperto una crisi dagli esiti ancora del tutto imprevedibili.

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