È solo questione di tempo. Settimane o mesi, chissà. Ma il Movimento Cinque Stelle è destinato a dissolversi, a sparire nelle nebbie dei ricordi politici. A formulare la nesfasta profezia sulle sorti del partito grillino sono gli stessi italiani, costretti ad assistere all'avvilente lotta per la sopravvivenza pentastellta conclusasi poi con lo strappo di Luigi Di Maio. Uno spettacolo che ha messo in luce le inconsistenze e le divisioni prodotte dalla politica del vaffa. Ebbene, secondo gli elettori, l'addio dell'ex capo politico 5s (con un drappello di parlamentari al seguito) rappresenta l'inizio di un declino ormai inarrestabile per la creatura di Beppe Grillo.
Questa convinzione abbastanza intuitiva è stata registrata con nettezza dal più recente sondaggio di Euromedia Research pubblicato oggi su La Stampa. Il dato è schiacciante: secondo il 63,1% degli italiani consultati, l'uscita di Luigi Di Maio dal Movimento rappresenta il "colpo di grazia" per il partito grillino, che ora "scomparirà definitivamente o diventerà ininfluente". In pochi (13,9%) credono invece alla retorica pentastellata dell'incidente di percorso: la spaccatura e la modalità in cui essa è avvenuta sono state troppo brusche per essere archiviate come un semplice inciampo. Non a caso, la sensazione degli elettori è stata quella di uno scossone che provocherà immediate ripercussioni anche sul futuro del governo Draghi.
Secono il 40,3% degli italiani, tuttavia, l'instabilità creata dall'agonia pentastellata alla fine non interromperà la corsa dell'esecutivo e "si arriverà comunque a fine legislatura". Per il 13,9% degli intervistati, invece, la scissione tra i Cinque Stelle "creerà instabilità e si andrà a nuove elezioni". Di certo, almeno nell'immediato, l'intenzione dei parlamentari grillini e dei dimaiani in fuga non sembra affatto quella di mollare anzitempo la poltrona e anche questo appare molto chiaro agli elettori. Sul punto, gli italiani coinvolti nel recente sondaggio di Euromedia Research non hanno fatto sconti nemmeno allo stesso Di Maio: secondo il 41,3% degli italiani intervistati, dietro la spaccatura ci sarebbe la volontà - da parte degli scissionisti - di proseguire la loro esperienza politica oltre il secondo mandato.
I dati del sondaggio fotografano anche il caos che al momento regna all'interno dell'elettorato 5S. Cosa deve fare il Movimento dopo la rottura con Di Maio? Le opinioni, anche tra gli stessi grillini, si spaccano tra i governisti (37,2%) e gli oppositori (34,3%) con un buon 28.5% che non sa decidersi nel merito. Ed è altrettanto ampia l'indecisione sulla linea futura che il partito di Conte dovrebbe adottare.
Sul punto, il 35,7% degli elettori 5S vorrebbe un comportamento più moderato, mentre il 44,3% desidererebbe "un idioma più estremo".Ma questi son desideri. Semplici idee, prospettive. Tuttavia, il naufragio di quel progetto politico è già avvenuto: ora, si salva solo chi sa nuotare.
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