Milano - «Macché razzismo, è stato solo l'utilizzo improprio di un termine».
Presidente Attilio Fontana, in prima pagina c'era andato solo per il taglio della barba, ora perché difende la «razza bianca» da candidato governatore della Lombardia.
«Un lapsus, un errore terminologico. Ma sia ben chiaro che il concetto espresso lo difendo e lo difenderò sempre».
Quindi lei è un razzista come dice la sinistra.
«Non sono razzista. A dimostrarlo sono anni di politica senza mai una macchia».
Per un leghista non deve essere stato semplice.
«La Lega non è razzista. Invece di razza, dovevo dire popolo italiano o cultura nazionale che vanno difesi da un'invasione che rischia di distruggerci».
Una posizione egoista verso chi sta peggio di noi.
«Emigrare è la cosa peggiore che possa capitare, dobbiamo impedirla. Non possiamo accogliere un miliardo di persone».
Regione Lombardia ha votato una legge contro le moschee, il candidato del centrosinistra Giorgio Gori promette di cancellarla.
«Questa non è una legge contro i musulmani, ma urbanistica. Se a un cinema impongo i posti per le auto, anche qualunque luogo di culto si deve adeguare. Così per le uscite di sicurezza del supermercato».
Dicono che uno che parla di «razza bianca» non può governare la Lombardia.
«È una sinistra senza idee che non riesce nemmeno a presentare un unico candidato e vuol recuperare con le polemiche».
Gori dice che Maroni non è stato un buon governatore.
«Io continuerò il buongoverno del centrodestra che il popolo lombardo conosce bene. Popolo lombardo si può dire?».
Con la sua rinuncia all'ultimo momento, Maroni vi ha fatto un bello scherzo.
«Sono felice di proseguire il suo lavoro sull'autonomia che non significa solo più soldi ai lombardi, ma più competenze e più responsabilità».
C'è un'emergenza sicurezza?
«Ho appena visitato Ciriano Laghetto, un meraviglioso luogo naturalistico nel Parco delle Groane in mano alle gang di spacciatori magrebini».
Nei palazzi Aler di Milano, su cui la regione ha competenza, un'anziana è andata in ospedale e gli immigrati le hanno occupato la casa.
«Bisogna combattere ogni tipo di illegalità e in questo saremo fermissimi. È per questo che la sinistra sbaglia, non è possibile non gestire l'immigrazione».
Aiuterete le imprese?
«Maroni ha fatto molto investendo il 3 per cento del Pil nella ricerca. Ma vanno aiutate soprattutto le piccole e medie imprese che soffrono per la crisi».
Lei da presidente del consiglio regionale mise in contatto le imprese con il mercato russo. Incontrò anche Putin.
«Al trecentenario di San Pietroburgo nel 2003. Al contrario dei nostri politici arrivò senza scorta. Magari se uno si avvicinava lo avrebbero fulminato».
E poi?
«Sceso dal palco mi sono detto e quando mi ricapita? Infrangendo il protocollo mi sono avvicinato. Per fortuna non mi hanno fulminato».
Putin cosa le disse?
«Parlammo qualche minuto, poi mi chiese di Berlusconi».
Dica che è stato Berlusconi a farle tagliare la barba.
«No, è stata mia figlia piccola. Le piaccio di più così».
Berlusconi cosa le ha detto?
«Che mi appoggerà con la massima determinazione».
Disposto anche a fare un comizio in piazza con lei?
«Certo, anche a un comizio».
Salvini e Maroni se le danno di santa ragione. Maroni dice che Salvini è un leninista.
«La tensione del momento. Hanno già chiarito tutto».
La Lega va in pezzi?
«Loro prima di tutto sono amici. Hanno già risolto tutto».
Maroni resta nella Lega?
«Certo che resta».
Come gliel'ha detto Salvini?
«Ero a San Pietroburgo con la famiglia. Ho chiesto 24 ore, ce ne ho messe 48. Solo per convincere mia moglie».
Dovrà smettere di fare l'avvocato, le costerà parecchio.
«Guadagnavo bene, la Porsche risale a quei tempi. Dovrò rinunciare, ma sono felice perché occuparmi della mia terra è la cosa più bella. Occuparmi della mia terra si può dire?».
Rimpianti?
«No. Ho chiesto solo due mattine libere, ho due processi importanti e voglio esserci».
Ha visto Umberto Bossi?
«L'ho visto e mi ha detto che sono fortunato. Ma non posso dire perché. Chi lo conosce capirà» (ride).
Una competenza importante della Regione è la sanità.
«Dobbiamo attuare la riforma Maroni, presa in carico e medicina di prossimità».
Quanto c'è rimasto male per la accuse di razzismo? Dirà ancora razza bianca?
«Molto, davvero molto male. Non lo dirò più, ma dirò sempre che la nostra gente e la nostra cultura vanno difese».
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