Nel Giorno della Memoria dai vertici delle istituzioni viene una condanna totale dell'antisemitismo, del razzismo, del negazionismo sulla Shoah. Dal capo dello Stato Sergio Mattarella alla premier Giorgia Meloni, dai presidenti delle Camere ai ministri, tutti sono compatti nel respingere i principi dell'odio. Silvio Berlusconi va oltre.
«Non basta ricordare - dice il leader di Forza Italia - se non si difende lo Stato di Israele, che è una grande democrazia amica dell'Italia, è lo Stato degli ebrei, che ha accolto i sopravvissuti all'Olocausto, ed è la garanzia che nulla di simile potrà mai più accadere in futuro».
Il Cavaliere non teme le polemiche, assimilando il rispetto per gli ebrei a quello per la nazione nata nel dopoguerra quasi a risarcimento per gli orrori subiti dal nazifascismo. Solo due giorni fa, a Bruxelles, il presidente israeliano Isaac Herzog era stato più cauto pur esprimendo nella sostanza lo stesso concetto di fronte al parlamento europeo: «Bisogna tener fermo il confine tra la critica allo Stato di Israele e la negazione della sua esistenza». Il presidente della Repubblica Mattarella, preoccupato dal riemergere di razzismo e negazionismo, attribuisce la maggiore responsabilità delle leggi e della politica razzista a Hitler e Mussolini, aggiungendo però che «il terribile meccanismo di distruzione non si sarebbe messo in moto se non avesse goduto di un consenso, a volte tacito ma comunque diffuso, nella popolazione. Un consenso con gradi e motivazioni diversi: l'adesione incondizionata, la paura, ma anche, e spesso, il conformismo e quell'orribile apatia morale costituita dall'indifferenza». Sulla stessa linea il ministro delle Riforme Elisabetta Casellati che parla degli errori del passato, «commessi non solo per crudeltà, ma per indifferenza e complicità», da considerare oggi «un monito affinché non si ripetano mai più».
Per il capo del governo Meloni la Shoah rappresenta «l'abisso dell'umanità» e la sfida per tutti è «coltivare ogni giorno il nostro impegno per la memoria, accrescerne la consapevolezza nelle giovani generazioni e intensificare lo sforzo per combattere l'antisemitismo in ogni forma nella quale si manifesta». Berlusconi sottolinea l'unicità dell'Olocausto, come «tentativo scientifico di cancellare la memoria stessa dell'esistenza di un popolo dalla faccia della terra, per questo non dobbiamo mai banalizzare quello che è successo, neppure paragonandolo ad altri grandi crimini contro l'umanità». Per il Cav è anche «la dimostrazione più tragica di quello che avviene quando si mette al centro lo Stato e non la persona. Non ha senso piangere gli ebrei uccisi se non si sta dalla parte di quelli vivi, delle Comunità ebraiche che spesso anche oggi sono vittime di pericolosi atti di antisemitismo».
L'allarme c'è e il presidente del Senato Ignazio La Russa afferma che «respingere ogni forma di odio, di razzismo, antisemitismo, antisionismo è e deve essere una priorità», mentre il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani assicura: «L'Italia resta vigile di fronte ai rigurgiti di negazionismo».
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