"Mai visto il ministro Boschi". Ma il giudice di Etruria mente

Un post su Facebook del Pd Donati inguaia Rossi. Nelle foto il procuratore Rossi a un convegno con la Boschi. Ma al Csm aveva detto: "Non l'ho mai vista"

"Mai visto il ministro Boschi". Ma il giudice di Etruria mente

Diceva il procuratore di Arezzo Roberto Rossi: "Non conosco nessuno della famiglia Boschi, il signor Boschi, i fratelli, i figli, non sapevo nemmeno come fosse formata. Ho conosciuto l'attuale ministro Boschi in una occasione pubblica, istituzionale quando era parlamentare, come ho conosciuto tutti i parlamentari, ma non frequento nessun politico, non ho con loro nessun tipo di frequentazione". Era il 14 gennaio. E il magistrato, titolare delle inchieste su Banca Etruria, lo giurava davanti al Csm. Peccato che appena due mesi prima, il 28 dicembre, era a un convegno con il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.

Per Rossi è stata una settimana nera. Il comportamento del pm è infatti finito al vaglio del procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, titolare dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Mentre la Prima Commissione del Csm, che solo martedì scorso aveva votato all'unanimità per l'archiviazione del fascicolo che lo riguarda, escludendo un'incompatibilità tra il suo ruolo di procuratore e l'incarico di consulenza svolto sino all'anno scorso per il governo, ha congelato la decisione a lui favorevole. E ha riaperto l'istruttoria. A "inguaiare" il procuratore, le indagini svolte negli anni passati su Pierluigi Boschi, padre del ministro ed ex vice presidente di Banca Etruria. Procedimenti conclusi con due richieste di archiviazione di cui il pm non aveva fatto cenno nelle sue audizioni davanti ai consiglieri del Csm, ai quali aveva invece assicurato di non conoscere "nessuno della famiglia Boschi".

Che Rossi non conoscesse"nessuno della famiglia Boschi" è una balla colossale. Lo dimostra proprio Dagospia che ieri è andato a riprendersi un post sul profilo Facebook dell'onorevole Marco Donati (Pd) in cui si vedono la Boschi e Rossi al convegno Arezzo Capitale della legalità. I due era insieme due mesi prima che il procuratore di Arezzo andasse davanti al Csm a dire: "Non conoscevo neppure la composizione del nucleo familiare, ho appreso dai giornali che aveva un fratello e un cognato che lavoravano in banca ma non ne ero a conoscenza". La riapertura dell'istruttoria di Palazzo dei marescialli non è, quindi, una sorpresa. L'ipotesi era cominciata a circolare dopo che Panorama aveva pubblicato la notizia delle indagini di Rossi su Pierluigi Boschi per turbativa d'asta e estorsione, che secondo il settimanale sarebbero andate avanti dal 2007 sino al 2014 e che sarebbero state legate alla compravendita di una grande tenuta agricola dell'Università di Firenze.

Il procuratore ha cercato di giocare in anticipo, facendo recapitare al Csm una lettera in cui assicura di non aver nascosto nulla ai consiglieri: si è effettivamente occupato di quelle indagini ma non ne aveva parlato perché nessuno gli aveva posto una domanda specifica. Alla Commissione però non è bastato.

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