Non-voto alla fiducia al Dl Aiuti. Questa la scelta di Giuseppe Conte al termine di una giornata rovente, una decisione che rischia di minare la stabilità del governo. Il leader del Movimento 5 Stelle sembra pronto a tutto per far cadere Draghi e Luigi Di Maio ha le idee abbastanza chiare: l'autoproclamato "avvocato del popolo" pianificava da mesi l'apertura di una crisi. Il leader degli scissionisti ha riunito i gruppi di Camera e Senato di Insieme per il futuro, obiettivo è fare il punto della situazione dopo lo strappo pentastellato. "Gli sta sfuggendo la situazione di mano, qui si rischia seriamente il voto anticipato. Stanno giocando, ma oggi se perdiamo Mario Draghi rischiamo il disastro economico", l'analisi di Di Maio nel corso della congiunta di Ipf.
Il titolare della Farnesina ha spiegato che gli effetti della crisi sarebbero devastanti per il Paese: addio ai fondi del Pnrr, si va in esercizio provvisorio, niente provvedimento contro caro bollette e caro energia. E ancora: "Non si riuscirà a introdurre il salario minimo, non si riuscirà a fare il taglio del cuneo fiscale, salta la battaglia per il tetto massimo al prezzo del gas in Ue, si indebolisce l'Italia ai tavoli internazionali".
Ma c'è di più. Di Maio, infatti, ha sottolineato che i dirigenti grillini stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo:"Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale". Il ministro ha rivendicato la scelta di abbandonare il corso pentastellato: "Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale".
Le prossime ore saranno decisive, il politico campano ha invocato una verifica di maggioranza e ha inviato un messaggio ai tanti colleghi che non si riconoscono più in quello che, di fatto, non è più il Movimento 5 Stelle.
Ed ecco un'altra bordata a Giuseppi:"Oggi è una forza politica che alcuni dirigenti hanno distrutto per egoismi ed opportunismi, trasformandola in un 'partito padronale'. Aprire la crisi solo per risalire nei sondaggi è qualcosa di folle, oltre che di irresponsabile. Di populista e sovranista. Del resto conosciamo già i precedenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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