"Sono soddisfatto perché domani finalmente si riunisce questo vertice di maggioranza che stavamo chiedendo da un po', un vertice di governo che deve servire a mettere nella legge di bilancio tre proposte che per noi sono imprescindibili, cioè o si fanno o non esiste ancora la manovra: la prima è il carcere agli evasori e la confisca per sproporzione ai grandi evasori, che evade più di cento mila euro all'anno deve essere punito seriamente col carcere e bisogna confiscargli più di quanto ha evaso". Lo ha detto a Matera a margine dell'evento di presentazione del Padiglione che rappresenterà l'Italia a Expo 2020 Dubai, il capo politico del M5s, Luigi Di Maio. Che poi ha aggiunto: "Il secondo punto per me vanno bene le multe ai commercianti che non utilizzano il pos ma se gli abbattiamo i costi del pos, se gli abbattiamo i costi delle carte di credito perché altrimenti rischiamo di trovarci in una situazione in cui stiamo introducendo una nuova tassa e non una multa per i commercianti e poi il terzo punto è che le giovani partite iva continuino a pagare solo il 15% di tasse, cosa che così non è in questa manovra in cui gli si alzano le tasse".
Insomma, Di Maio torna sull'argomento manovra e mette i puntini sulle i lanciando un vero e proprio aut aut. Poi avvisa Conte che ieri aveva sciorinato una sorta di ultimatum: "Se va a casa il Movimento è difficile che possa esistere ancora la coalizione di governo, anzi quasi impossibile". E ancora: "Certi toni all'interno della maggioranza rispetto alla manovra ci sorprendono, per questo serve meno nervosismo all'interno del governo".
Ieri, il presidente del Consiglio aveva chiuso ogni spiraglio su modifiche alla manovra: "È stata approvata salvo intese tecniche. Nello stesso tempo è stata deliberata, valutata, approvata da tutti i ministri, anche M5S. Non c'è da approvare una manovra. Ci sono approfondimenti tecnici che si possono fare". E poi aveva aggiunto: "Dobbiamo fare squadra, chi non la pensa così è fuori da governo. Il piano anti evasione non può essere né smantellato ne toccato. Ho iniziato con un M5s che gridava 'onestá onestá' e tutte le forze politiche non possono e non devono in alcun modo tirarsi indietro". Adesso, la tensione resta alta.
"Siamo sempre stati molto chiari su quali fossero le nostre legittime pretese sin dal primo giorno, che si parlasse di garantire diritti con la Lega o di lotta all'evasione e tasse col Pd. Lo siamo sempre stati in onore della coerenza verso i nostri elettori che hanno votato un programma e una idea precisa.
Un programma che rappresenta le battaglie decennali di un intero popolo e che non permetteremo mai venga mal declinato, per questo siamo tutti rimasti molto sorpresi dalla parole di Giuseppe Conte di ieri, specialmente visto che lui stesso ci ha sempre chiesto la trasparenza che gli abbiamo dato, personalmente, conoscendolo e stimandolo, non posso che pensare che sia solo frutto di scarso dialogo nelle ultime settimane e le cose torneranno sui binari giusti già dal vertice di governo. Non ne va della nostra gloria, ma del benessere degli italiani", ha scritto su Facebook Manlio Di Stefano, esponente M5S e sottosegretario agli Esteri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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