"Se fosse per me, non ci sarebbe alcun limite alla spesa in denaro contante: ognuno è libero di spendere come vuole, quanto vuole, pagando come vuole". Così il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini aveva lanciato la sua opinione all'assemblea di Confesercenti. L'annuncio aveva scatenato l'ira della sinistra. "C'è sempre stata una ragione quando si è discusso di porre dei tetti all'uso del contante, soprattutto per combattere un pezzo importante dell'evasione. Credo che l'Italia farebbe un errore clamoroso a fare dei passi indietro su questi fronti", ha detto il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.
Questa mattina l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, intervenendo ai microfoni di Rtl 102,5 però ha spiegato: "Nel contratto questo punto non c'è, lavoriamo su altri fronti: per esempio quello che vivono tanti commercianti in Italia, nel pagamento elettronico, dobbiamo eliminargli i costi".
A rilevare la confusione sul tema dell'eliminazione del tetto sul contante ci ha pensato Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Che ha dichiarato: "Ieri, parlando alla Confesercenti, il vicepremier Salvini ha detto: "Nessun limite al pagamento in contanti". Oggi, parlando a Rtl 102.
5, il vicepremier Di Maio ha affermato: "Lo stop al tetto sul contante non è nel contratto di governo". Sulla questione, infine, è intervenuto anche Matteo Salvini che ha precisato: "La questione dei contanti è una mia posizione personale, non è all’ordine del giorno, non è prevista dal contratto, ha ragione Di Maio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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