L'invasione non si ferma, con la nave Open Arms che ieri si è diretta verso Palermo con a bordo 278 clandestini recuperati in mare. Nei giorni scorsi due donne incinte e il marito di una di loro erano stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera italiana. Una volta giunta di fronte al porto siciliano la Open Arms ha atteso istruzioni dal Viminale riguardo alla possibilità di sbarco.
«L'altro ieri - fa sapere l'Ong spagnola - momenti di tensione sulla Open Arms dopo la risposta negativa di Malta di concedere riparo per il temporale. Alcune persone si sono gettate in acqua per la disperazione, ma sono state recuperate insieme alla Guardia costiera italiana. Ci dirigiamo verso Palermo in attesa di istruzioni».
Ma c'è anche chi è giunto sulle coste italiane con altri mezzi. Sono infatti 77 i migranti, di probabile nazionalità pakistana, che sono stati intercettati ieri dopo essere arrivati in barca a vela sulla spiaggia di Calamosche, nell'area della riserva naturale di Vendicari, nel Siracusano. Sono stati fermati dalle forze dell'ordine e portati in una struttura in provincia di Siracusa dove in queste ore sono stati sottoposti ai tamponi. Successivamente sarà predisposto il loro trasferimento.
Sulla questione flussi migratori è intervenuta ieri anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen la quale ha chiarito che nel «nuovo piano» sulle migrazioni che sarà presentato a breve, «verrà abolito il regolamento di Dublino e sarà sostituito da un nuovo sistema di governance» che prevede «una struttura comune per gli asili e i rimpatri, ed avrà anche un meccanismo di solidarietà molto forte ed incisivo».
Nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese è stata in visita ad Algeri, dove è stata ricevuta il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tabboune e ha avuto colloqui con il ministro dell'Interno Kamal Beldjoud il ministro degli Esteri Sabri Boukadoum. Lamorgese ha preannunciato al suo omologo algerino la proposta di un nuovo accordo tra i due Paesi in materia di sicurezza.
Lo schema prevede l'adozione di meccanismi di cooperazione fra le forze di polizia strutturati in modo da meglio prevenire e contrastare la criminalità ed il terrorismo, con particolare riferimento al crimine transnazionale, al traffico di stupefacenti, ai reati economici e finanziari, alla tratta di persone e al traffico dei migranti.
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