La mamma di Sara: «Voglio giustizia»

Lacrime e rabbia ai funerali della ragazza bruciata dall'ex fidanzato

Tiziana Paolocci

«È tutto scritto ed è qui dentro e viene tutto via con me». Una frase dell'atto di fede di Ligabue su uno striscione ricoperto di immagini di Sara, che ride, scherza, gioca con i suoi amici. Accanto, la bara bianca, con decine di corone, mazzi di fiori e sopra tutù e scarpette da ballo. Sara non c'è più, strappata alla vita il 29 maggio dall'ex fidanzato Vincenzo Paduano, che l'ha data alle fiamme in via della Magliana. Ha lasciato un vuoto immenso nei genitori e in quanto l'ha conosciuta e amata.

La chiesa di Santa Maria Madre della Divina Grazia ieri mattina era gremita gente, che ha assistito ai funerali anche dall'esterno. Quando il feretro è arrivato la folla ha applaudito, ma poi è sceso il silenzio. «Cari genitori vi sosteniamo con la preghiera - ha detto il parroco, padre Jess -. Di fronte a questa grande prova ci sentiamo umanamente inadeguati ma il nostro silenzio non significa resa». Poi ha letto un messaggio del vescovo: «Ci rimane il ricordo di una ragazza piena di talento è di interessi, studiosa e amorevole verso familiari e amici. Nemmeno la sua fine ci tolga la dolcezza del ricordo». In molti non hanno trattenuto le lacrime, guardando i disegni fatti per lei dai bimbi di una scuola d'infanzia e il messaggio. Mamma Concetta Raccuia, invece, non si da pace: «Giustizia ci dovrà essere». «Cara Sara, guarda quante persone oggi - ha detto disperata -. Tutti ti vogliono bene perché eri e sei speciale, dolce e riflessiva, solare, bella e piena di energie, testarda e coraggiosa, a volte caustica e con un cuore grande così. Determinata e sempre pronta a capire chi ha bisogno. Ti voglio ricordare così, con il tuo sorriso bellissimo, che un gesto crudele ha spento». E rivolta agli amici della figlia: «Seguite il suo esempio, combattete sempre per realizzare i vostri sogni. Fatelo per lei».

Finito il funerale sono stati fatti volare in aria palloncini con scritto Sara. Poi la folla ha applaudito mentre il carro funebre si allontanava.

Sara per molti è solo il numero 59 nella catena di femminicidi avvenuti dall'inizio del 2016 Ma per chi l'ha amata il dolore è incolmabile. «Non ho mai provato niente di simile - ha spiegato piangendo un ex compagno di liceo -. Mi hai aiutato nei momenti difficili. Insieme a lei è morta una parte di me».

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