Al sesto giorno di caccia all'uomo arriva una svolta nell'omicidio del Ceo di UnitedHealtcare Brian Thompson, freddato la settimana scorsa nel centro di Manhattan. La polizia della Pennsylvania ha fermato un uomo dopo averlo trovato in possesso di una pistola simile a quella usata per uccidere il manager 50enne, i cui funerali in forma privata si sono tenuti ieri a Minneapolis. E poche ore dopo la commissaria della polizia di New York, Jessica Tisch, ha diffuso l'identità del sospetto, un 26enne con un nome italiano, Luigi Mangione. Nato e cresciuto in Maryland, il suo ultimo indirizzo conosciuto era a Honolulu, Hawaii. Secondo il New York Post si tratta di un ex studente della Ivy League mago del tech, e sui social gli piacevano le citazioni online dell'Unabomber Ted Kaczynski. Il sospetto è «una forte persona di interesse per l'insensato atto di violenza» in cui è morto Thompson, ha affermato da parte sua il sindaco della Grande Mela, Eric Adams.
Il giovane è arrivato ad Altoona su un autobus Greyhound, hanno spiegato fonti di polizia, ed è stato avvistato poco dopo le 9 locali, le 15 italiane, in un McDonald's della città a circa 500 chilometri a ovest di New York. Tisch ha spiegato che un dipendente del fast food lo ha giudicato sospetto e ha allertato le forze dell'ordine. Gli agenti - ha aggiunto - una volta arrivati sul posto lo hanno trovato in possesso della pistola e un silenziatore del tipo di quelli usati per uccidere Thompson, un passaporto americano e diversi documenti falsi, incluso lo stesso documento contraffatto del New Jersey utilizzato per registrarsi in un ostello nell'Upper West Side a Manhattan il 24 novembre. Aveva anche indumenti simili a quelli indossati nelle foto delle telecamere di sorveglianza. E con sé aveva un «manifesto» scritto a mano con accuse ai colossi delle assicurazioni private che antepongono i profitti al bene degli assicurati. Tra le righe, secondo fonti di polizia alla Cnn, compaiono frasi di questo tenore: «Mi scuso ma andava fatto, questi parassiti se la sono cercata». L'esistenza del «manifesto» è in linea con gli altri criptici messaggi lasciati dal killer: le parole «negare», «deporre», «difendere» incise sui bossoli trovati sul luogo del delitto sono simili a quelle di un libro del 2010 che condannava il settore assicurativo, intitolato «Ritardare, negare, difendere: perché le compagnie assicurative non pagano i reclami e cosa puoi fare al riguardo».
L'uomo è stato fermato per un interrogatorio e poi considerato un «sospettato», ma non è stato subito accusato per l'omicidio. Tuttavia, gli agenti lo hanno arrestato per reati locali legati al possesso di armi da fuoco, e pare che per essere incriminato a New York dovrà essere estradato. Ha poi ammesso di aver agito da solo e di essersi autofinanziato. Sabato le autorità della Grande Mela avevano diffuso altre due foto, una delle quali scattata in un taxi. In entrambi i casi il volto del ricercato era coperto da una mascherina chirurgica azzurra.
Nello zaino che il killer avrebbe abbandonato a Central Park prima di lasciare Manhattan, invece, le forze dell'ordine hanno trovato un giaccone marchiato Tommy Hilfiger e dollari falsi del Monopoli. La morte di Thompson, freddato in strada davanti allo hotel Hilton di Midtown West, ha portato alla luce la frustrazione degli americani nei confronti di un settore che spesso nega la copertura.
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