Mance folli a Saint-Tropez. "Troppo pochi 500 euro"

Italiano inseguito e redarguito dal cameriere. E in Puglia scoppia la "rivolta della parmigiana"

Mance folli a Saint-Tropez. "Troppo pochi 500 euro"
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Un tizio viene inseguito per le strade di Saint-Tropez. Una caccia all'uomo da 007? Non proprio. Si tratta di una caccia alla mancia.

I protagonisti di questa storia piuttosto peculiare nell'estate del nostro scontento (quello di noi clienti) contro ristoratori, baristi, «chioscari» et similia sono un cameriere e un uomo anonimo che viene descritto dai giornali locali, il Nice Matin e Var Matin, come un «ricco italiano». Talmente ricco da lasciare una mancia da 500 euro in un locale di lusso dove aveva consumato un'evidentemente lautissima cena. Si dirà: bella somma, 500 euro, il sogno di ogni persona che lavora in sala. E invece no. Il cameriere che si lancia sulle tracce del facoltoso cliente lo fa per fargli notare che così non si fa, 500 euro sono troppo pochi, ce ne vogliono almeno il dobbio, per raggiungere almeno la soglia del 20 per cento del conto. Che, fatti un po' di conti, deve essere stato quindi di almeno 5mila euro.

Non stiamo qui a discutere di cosa possa aver consumato il tapino, che per lasciare 500 euro di extra non deve esser stato per nulla turbato dal conto extralarge. Né ci interessa sapere se il riccone abbia sborsato altri dieci pezzi da 50 seduta stante (pare proprio di sì). Ma il fatto è che questo inseguimento scoperchia una pratica pare piuttosto comune nella perla della Costa Azzurra, località incantevole che negli anni Cinquanta del secolo scorso si trasformò d'improvviso - grazie al film Piace a troppi che segnò l'esordio cinematografico di una certa Brigitte Bardot - da placido villaggetto di pescatori nel cuore più vibrante della movida di lusso in stile nouvelle vague. Ma il lusso, si sa, è una delle droghe più potenti, e dopo la carestia turistica del Covid sembra che molti locali di lusso della cittadina occitana abbiano preso a schedare i propri clienti, accettando prenotazioni soltanto da coloro che possano garantire consumazioni abbondanti, conti paperoneschi e adeguate mance. Pare che la Spectre della bouillabaisse si spinga anche a studiare e archiviare le abitudini di consumo dei propri clienti inserendo coloro che non lasciano mance adeguate in una sorta di lista nera della taccagneria. Un comportamento decisamente scorretto oltre che ai limiti della legalità, ciò che ha spinto la sindaca tropezienne, Sylvie Siri, a far tappezzare le vetrine di ristoranti e bar della città con gli adesivi «Signal Conso», un'iniziativa dell'ufficio repressione frodi che permette ai consumatori che si imbattano in abusi da parte di camerieri e ristoratori di segnalarli con un semplice QR Code.

Il lusso dà alla testa. Nei luoghi in cui l'haute société è di casa da decenni, ma anche tra i parvenu dell'ospitalità di lusso. Come la Puglia, regione bellissima che in questa estate è stata spesso al centro delle cronache per il tentativo da parte degli esercenti di alzare il livello dell'offerta e quindi dei prezzi. Ieri Repubblica ha dato conto di un nuovo caso, definito la «rivolta della parmigiana». Pare che in molti lidi ormai gentrificati i gestori non consentano più la pratica molto meridionale di portarsi il pranzo da casa quando si va in spiaggia. Niente più parmigiana, appunto (tra l'altro secondo il mammometro dopo quante ore si può fare il bagno avendo ingerito una generosa porzione di melanzane fritte al sugo con la mozzarella?), e niente più timballi, frittate e altri generi di conforto. Un attentato alle finanze delle famiglie spiaggiate per l'estate ma anche alle tradizioni ataviche, dalla commedia all'italiana in poi. «Semplicemente non lo possono fare. Non ne hanno l'autorità tuona Dario Duso, avvocato e attivista del Codacons a Bari, riferisce Repubblica .

E se per questa stagione ormai è tardi, perché i tempi della burocrazia non ci consentirebbero di intervenire in tempo utile, dall'anno prossimo diffideremo chiunque si azzardi a proibire ai bagnanti di accedere al demanio con il proprio cibo». La parmigiana è all'ultima spiaggia.

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