Un nuovo direttore per il Museo Egizio di Torino in caso di vittoria il 4 marzo. È questa in sintesi la proposta che arriva da Fratelli d'Italia che mette nel mirino proprio il direttore Christian Greco che ha previsto agevolazioni per tre mesi ai torinesi che parlano arabo.
Una mossa che secondo il partito guidato da Giorgia Meloni è "il sintomo del pensiero debole dell'Occidente". E a rincarare la dose è Bruno Murgia, deputato di Fratelli d'Italia: "Stiano tranquilli il direttore Greco e gli estensori dell’anacronistico appello: una volta al governo - aggiunge - Fratelli d’Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza ideologica". E sulla posizione di Fratelli d'Italia si è aperto un vero e proprio scontro politico. I Comitati tecnici del Mibact infatti hanno predisposto un documento in cui viene espressa "solidarietà all'iniziativa del direttore Greco". Inoltre, i tecnici condannano "le strumentalizzazioni e gli attacchi politici".
E proprio questo messaggio è stato definito da Fratelli d'Italia come "un'intromissione" indebita nel dibattito dei questi giorni. Infine in questo quadro va ricordato che il Museo Egizio di Torino non è Statale ma nomina il direttore con un bando emanato da una Fondazione.
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