A poche ore dal sì europeo alla manovra italiana che ha esautorato il Parlamento ma evitato l’azione d’infrazione, gli italiani giudicano il dietrofront degli esponenti del governo Conte. In un sondaggio dell’Ipsos, pubblicato sul sito sondaggipoliticoelettorali.it dalla presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento per l’informazione e l’Editoria, gli elettori sentenziano: il 47% ritiene che l’accordo con l’Europa rappresenti un vero e proprio passo indietro da parte dell’esecutivo nazionale. Solo per il 35% non è un dietrofront rispetto alle tante polemiche tra Salvini/Di Maio e il resto della Comunità. Per quasi la maggioranza degli italiani, e per ben il 12% in più rispetto a chi plaude a quanto avvenuto tra Bruxelles e Roma, dopo le letterine di Natale ironicamente usate dal leader della Lega, e dopo le parole forti di Grillo e dei grillini, il Governo ha fatto una vera e propria piroetta accettando quanto imposto da Moscovici e compagni.
Il sondaggio dell’Ipsos evidenzia anche chi sarebbe stato, per gli elettori, il maggior problema per il nostro Paese. Per il 34% proprio i due vice premier di Conte ma per il 52%, oltre la nota Commissione Europea, il Presidente della Bce Mario Draghi sarebbe stato il maggior ostacolo dell’Italia. Pur se in questi mesi la maggior asprezza anti Europa è stata rappresentata del ministro all’Interno Matteo Salvini, per il 74% dei connazionali il numero uno della Lega è più forte rispetto al collega Di Maio. Alla base di quanto dibattuto in queste settimane circa i numeri e le percentuali del deficit, le due maggiori proposte elettorali dei partiti del governo giamaicano faranno ancora discutere i nostri rappresentanti con i Juncker di turno. Infatti, se da Bruxelles arriva il benestare pur precisando che si sarebbe potuto far di più, sempre dalla Commissione giunge anche la preoccupazione per quando potrebbero entrare in vigore il reddito di cittadinanza e quota 100 e, quindi, sembra quasi che la Commissione voglia consigliare un temporeggiamento su quanto previsto nel nostro Paese dalla prossima primavera.
Questa la posizione dell’Europa, ma anche tra coloro che hanno risposto al sondaggio non c'è la maggioranza rispetto proprio alla volontà di riformare la legge Fornero. Se il 49% è soddisfatto che la modifica alle pensioni sia entrata nella manovra economica, il 51% non esprime un parere favorevole dividendosi tra un 20% che non giudica e un 31% che si dichiara contrario.
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