Manovra, obiettivo pensioni. E Salvini conferma il Ponte

Aumenti delle minime risparmiando 3-4 miliardi sulle perequazioni. Cantieri sullo Stretto nel 2024

Manovra, obiettivo pensioni. E Salvini conferma il Ponte
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«Penso che si cercherà di ripetere la stessa operazione dell'anno scorso in modo tale da abbassare la spesa delle perequazioni a una ventina di miliardi risparmiando 3-4 miliardi». Così il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha sintetizzato le valutazioni in corso tra il Tesoro e il dicastero retto da Marina Calderone per abbassare la spesa previdenziale. In buona sostanza, il recupero dell'inflazione sugli assegni sarà garantito a chi percepisce fino a 4 volte l'assegno minimo (2.100 euro lordi), mentre per i trattamenti di importo più elevato si limerà l'aumento. Con queste risorse sarebbe possibile sia aumentare le pensioni minime che ampliare parzialmente la platea dei provvedimenti per flessibilizzare le uscite come Opzione Donna e Ape Social che si uniscono a Quota 41 e ch dovrebbe essere rinnovata (il costo è di poco superiore al miliardo). È un discorso, tuttavia, ancora prematuro, soprattutto per quanto riguarda gli assegni più bassi in quanto al momento non è possibile quantificarne i destinatari (non è esclusa l'ipotesi che si restringa l'ambito agli over 75).

Chiaramente l'intesa dovrà essere trovata non solo in ambito tecnico ma anche politico. «Per Forza Italia la misura più urgente è l'aumento delle pensioni minime, per aiutare la fascia più fragile della popolazione, e la conferma del taglio del cuneo fiscale, per migliorare il potere di acquisto delle famiglie e dei lavoratori», ha chiosato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri. Un messaggio rivolto al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che si è schierato, a ragione, sulla linea della prudenza per evitare che deficit e debito possano nuovamente rappresentare campanelli d'allarme per l'Europa e per i mercati.

L'orientamento improntato alla cautela non dovrebbe, tuttavia, comportare una penalizzazione di progetti infratsrutturali prioritari come il la rinuncia al collegamento tra Calabria e Sicilia. «Dopo 52 anni l'obiettivo è avere per l'estate prossima di questi tempi i cantieri aperti per il ponte più ambizioso, moderno, più ingegneristicamente sfidante del mondo», ha dichiarato ieri il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, rimarcando che «nella prossima legge di Bilancio, e quindi stiamo parlando delle prossime settimane, ci saranno i primi stanziamenti veri per passare dal sogno alla realtà». Anche il viceministro delle Infrastrutture ed esponente di Fdi, Galeazzo Bignami, ha ribadito che «l'anno prossimo vogliamo partire con la realizzazione dei primi interventi sul progetto esecutivo». Per far partire i lavori, in fondo, potrebbero bastare meno di 2 miliardi.

Ecco perché nella lista della spending review di Via XX Settembre non è entrato solo il Superbonus 110% con i suoi extracosti, ma anche il payback sanitario, una normativa che risale al 2015 e che impone alle industrie del settore salute/biomedicale di partecipare al 50% dello sforamento dei tetti di spesa

regionali in sanità per il quadriennio 2015-2018. A fine luglio è stata decisa la proroga al 30 ottobre per il versamento degli 1,1 miliardi attesi. Con la manovra si può trovare un accordo e anche qualche risorsa in più.

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