Manovra, il Pd fa ricorso alla Corte costituzionale

Le minoranze rivendicano il diritto di svolgere una funzione essenziale nell'ambito del procedimento legislativo. Domani la Corte decide sull'ammissibilità del conflitto di attribuzione tra poteri avanzata dal Pd

Manovra, il Pd fa ricorso alla Corte costituzionale

Come già annunciato in Parlamento, poco prima della fine dell'anno, il Pd non ha gradito l'iter di approvazione della manovra finanziaria, ed ha deciso di fare ricorso alla Corte costituzionale per chiedere il rispetto delle regole, a suo dire violate dalla maggioranza gialloverde. Formalmente l'atto presentato è un ricorso per "conflitto di attribuzione" tra poteri dello Stato, depositato dal capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci, il gruppo Pd e altri 36 senatori. C'è però da risolvere, prima di tutto, una questione tecnico-giuridica di non poco conto: un gruppo parlamentare può essere considerato un potere dello Stato e, di conseguenza, legittimato a sollevare conflitto di attribuzione? A doverlo decidere, in camera di consiglio, è la Corte costituzionale, che ha rinviato a domani per un impegno istituzionale che nel pomeriggio vedrà occupata all’Accademia dei Lincei la vicepresidente della Consulta Marta Cartabia, relatrice della causa sul conflitto del Pd.

Domani i giudici costituzionali torneranno a riunirsi, in un’udienza a porte chiuse, per vagliare il documento scritto da importanti giuristi quali Beniamino Caravita di Toritto, Marcello Cecchetti, Giuseppe de Vergottini, Giandomenico Falcon, Alberto Lucarelli, Valerio Onida e Barbara Randazzo. L’attenzione è puntata sull’organizzazione e sui tempi dei lavori del Senato, nonché sulle modalità in cui si sono svolti. Secondo i ricorrenti è stata preclusa "l’acquisizione di un’adeguata conoscenza dei contenuti normativi, di formarsi un’opinione su di essi e di discuterli, anche al fine di proporre emendamenti o comunque di esprimere un voto consapevolmente favorevole o contrario ai sensi dell’articolo 72, primo comma, della Costituzione".

I senatori che hanno presentato il ricorso denunciano la "lesione della sfera di attribuzioni costituzionali spettanti ai singoli membri del Senato della Repubblica e ai gruppi parlamentari" e, in particolare, "alle minoranze parlamentari con riferimento alla loro partecipazione al procedimento legislativo", evocando anche il principio di leale collaborazione tra poteri dello

Stato.

Se la Corte deciderà che il ricorso è ammissibile la questione sollevata dal Pd verrà discussa nel merito. E si stabilirà se per approvare la manovra siano state violate, o meno, le regole previste dalla Costituzione.

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