Mare Jonio in quarantena: 8 migranti positivi al Covid

Musumeci attacca: "Perché portati a Noto, perla del barocco?". Ocean Viking: è braccio di ferro

Mare Jonio in quarantena: 8 migranti positivi al Covid

Ragusa. Non sempre mal comune fa mezzo gaudio e la Sicilia è spaventata dall'idea di importare Covid 19 dall'Africa quando per sua fortuna era stata quasi risparmiata dal virus, malgrado non siano mancati i morti da piangere. Eppure il governo ha deciso di non esaudire la richiesta del presidente della Regione Nello Musumeci di poter contare su un'altra nave come la Moby Zazà per garantire la quarantena ai migranti, perché «costa troppo» informa il governatore siciliano, che ha scelto di individuare strutture sulla terraferma.

Ed ecco che al focolaio Covid sulla Moby Zazà, su cui si contano 30 positivi portati dalla Sea Watch, si aggiungono altri 8 contagiati. Questi, che fanno parte dei 43 migranti soccorsi dalla Mare Jonio e sbarcati ad Augusta, sono stati sistemati in una struttura di Noto, perla del turismo della Sicilia. Musumeci ha tentato di fare la voce grossa affidando a Facebook «due grandi domande: perché la quarantena sulla terraferma? Perché nessuno ci informa sulle condizioni reali dei campi in Libia? Sono domande alle quali Roma ha il dovere di rispondere. Verificherò a questo punto se non sia il caso di ordinare la zona rossa attorno alla struttura che ospita gli immigrati».

I siciliani sono sul piede di guerra. Non è una questione di razzismo, ma di volere salva pelle ed economia. Perché la Sicilia del turismo provata dal lockdown sperava di ospitare turisti, ma gli imprenditori sono preoccupati perchè il governo insiste con la politica di accoglienza a tutti i costi. Dalla Mediterranea Saving Humans che opera sulla Mare Jonio giungono rassicurazioni: «Le persone salvate sono in quarantena e non rappresentano un rischio per la popolazione siciliana», e pure il sindaco Corrado Bonfanti rassicura parlando di una struttura lontana 20 chilometri dal centro e presidiata, ma sui social la gente è critica: «Portateli quattro al Quirinale e quattro in Vaticano. State distruggendo una nazione» scrive un utente su Facebook.

«Sarebbe opportuno, come avviene per le navi passeggeri ordinarie, che si mantenessero i porti chiusi causa Covid19 commenta Giuseppe Coco, segretario nazionale del Sap -. Se ciò non viene ritenuto possibile, allora che si tengano i migranti in quarantena su navi evitando di farli scendere prima della fine del periodo previsto». Basti solo pensare che la scorsa settimana si è registrata una fuga di 25 migranti che non avevano terminato la quarantena da una struttura del Ragusano.

Intanto gli sbarchi si susseguono. In poche ore ieri sono sbarcati a Lampedusa 37 migranti della Tunisia e il giorno prima si era registrato uno sbarco fantasma a San Leone, in una spiaggia ancora piena di bagnanti. Da un motoscafo veloce sono scesi una decina di stranieri che si sono dileguati prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Sbarchi come questo sono pericolosissimi, dal momento che i migranti bypassano i controlli sanitari e identificativi.

Resta in sospeso il caso della Ocean Viking, in mare da 8 giorni con 180 migranti recuperati in 4 operazioni nelle aree Sar italiana e maltese. Ha inviato richieste di sbarco a Roma e alla Valletta. «In molti minacciano di gettarsi in mare» twitta la Ong Sos Mediterranèe, che denuncia la «mancanza di solidarietà» dei Paesi Ue.

La Guardia costiera italiana ha inviato una richiesta di luogo sicuro di sbarco alla Francia e alla Norvegia, stato di bandiera della nave. La nave della Ong del resto è andata spesso a Taranto, percorrendo la stessa distanza che la separa dalla Corsica.

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