Giuseppe Cavo Dragone è il nuovo capo di Stato maggiore della Marina militare italiana. La nomina è arrivata questa notte dopo una riunione con cui il governo ha deciso (a sole 40 ore dalla cerimonia di avvicendamento) per l'ammiraglio classe 1957. Una nomina importante che indica la volontà della Difesa di proseguire nel cammino del Libro Bianco definito dalle ultime amministrazioni, ma anche dal desiderio di aumentare la capacità del nostro mondo militare di operare in maniera interforze. Come ricorda Repubblica, "l'ultima fase della carriera di Cavo Dragone è stata segnata proprio dalla gestione dei più delicati comandi interforze, quelli cioè dove Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri agiscono in un'unica struttura mettendo in comune uomini e risorse". Questo è l'obiettivo a lungo termine della nostra Difesa ed è questo l'obiettivo anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, in qualità di comandante supremo delle Forze Armate, ha avuto un peso estremamente importante nella designazione del nuovo capo di Stato maggiore della marina, che, secondo le indiscrezioni, potrebbe anche puntare nel prossimo futuro alla guida della Difesa.
L'asse Lega-Quirinale per Cavo Dragone
Cavo Dragone ha trovato in questo senso un appoggio abbastanza trasversale. Piaceva praticamente a tutti, anche se è chiaro che il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, avrebbe preferito il nome di Paolo Treu, ammiraglio che è stato più volte considerato il prescelto per la guida della Marina. Ed è per questo che in molti vedono nella scelta della nuova guida della Difesa anche il simbolo del nuovo corso del governo composto da Lega e Movimento 5 Stelle. Cavo Dragone piaceva sicuramente a Matteo Salvini e alla parte della Difesa in quota Lega. E il sostegno del vice premier del Carroccio, uscito chiaramente vittorioso dalle ultime tornate elettorali, ha avuto un peso rilevante pur essendo quello di un ministro dell'Interno. E così, il curioso asse fra due dei colli di Roma, Quirinale e Viminale, ha avuto la meglio sul blocco pentastellato, che avrebbe preferito il pure ottimo Treu così come alcuni uomini più vicini al premier Giuseppe Conte, che pare avesse già in mente di puntare sull'ammiraglio Carlo Massagli, già consigliere di Paolo Gentiloni e Matteo Renzi e ora del presidente del Consiglio giallo-verde.
Un "new deal" dell'esecutivo su cui potrebbe avere inciso anche il supprto di Stati Uniti e Nato, che conoscono perfettamente il profilo di Cavo Dragone, pilota di aerei ed elicotteri, comandante della portaerei Garibaldi, comandante degli Incursori di Marina e, dell'Accademia navale e delle Forze speciali del Coi.
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