Decine di migliaia di euro bruciati in cene con politici, giornalisti e medici, ovviamente tutti attovagliati con il sindaco Ignazio Marino per motivi «istituzionali». O almeno così scrive il primo cittadino nei giustificativi di spesa della carta di credito che gli spetta come sindaco e che pagano i cittadini romani. L'eco della polemica per il suo viaggio americano è ancora forte. Ieri il quotidiano dei vescovi Avvenire lo ha bacchettato per aver «rimproverato» il Papa, reo di aver risposto alla domanda sul sindaco imbucato. «Marino pensi a ciò che deve (o non deve) dire e fare lui», ha ringhiato il quotidiano cattolico, aggiungendo che «l'urgenza di una efficace dedizione di Marino all'incarico che ha chiesto e ottenuto dagli elettori è ben chiara a tutti i cittadini, romani e non solo». Intanto, proprio le pressioni per chiarire il costo della trasferta americana per seguire il Papa all'evento sulla famiglia (senza essere invitato), porta alla luce anche altre spese di rappresentanza. Quelle per cene e viaggi, saldate dal sindaco con carta di credito, pesano per oltre 53mila euro per due anni di mandato, più di duemila euro al mese.
Proprio spulciando nel dettaglio fatture e giustificazioni, qualche curiosità salta all'occhio. Come i 2.500 dollari spesi a New York per affittare un'auto da Nikko Limousine per 25 ore. Poi tante cene. Ci sono quei 425 euro spesi il 23 ottobre 2013 alla Trattoria Antico Fattore di Firenze per una «cena offerta per motivi istituzionali a giornalisti di testate locali per progetti di comunicazione e pubbliche relazioni». Quanto siano «istituzionali» le pr del sindaco con i cronisti di Firenze non è chiaro. Un mese prima, il 19 settembre, «il sottoscritto Ignazio Marino» spiega di aver speso 1.270 euro al ristorante Manfredi di Roma per offrire un'altra cena «per motivi istituzionali», stavolta a «chirurghi di fama internazionale». Gli ex colleghi del sindaco che ha smesso il bisturi per la fascia tricolore sono a Roma, scrive Marino, «per partecipare a un congresso sul traffico di organi per trapianto», ma anche «per essere accolti in udienza privata da Sua Santità, Papa Francesco», aggiunge chissà perché. Oltre ai medici, il sindaco non scorda i suoi trascorsi da prof, e dunque non disdegna di portare a cena al ristorante «Aroma» pure «due full professor americani e rispettivi accompagnatori», va da sé per motivi istituzionali. Nello specifico, «sondare possibili collaborazioni e rapporti di mecenatismo tra centri universitari, imprenditori californiani e Roma Capitale».
Il capogruppo della lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato, di fronte alla cascata di cene eleganti «istituzionali», avverte «il forte sospetto che molte delle spese di rappresentanza siano finalizzate ai rapporti personali del sindaco piuttosto che alla promozione della città». Tanto che lunedì consegnerà i documenti sulle spese di Marino alla Corte dei Conti.
Saranno i magistrati contabili a decidere se è «istituzionale» la cena a base di carpacci di pesce, aragosta e vino pregiato offerta da Marino a due rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio. E meno male che il ristoratore ha «tagliato» il conto da 263 euro concedendo al sindaco ben 113 euro di sconto.
Tra le fatture spicca, vista la polemica per la presenza da imbucato all'incontro mondiale delle famiglie, anche la cena offerta a due giornalisti stranieri a Roma per il gay pride . Marino ci teneva a spiegare «il percorso di questa amministrazione a favore dei diritti e dell'inclusione, a quattro mesi dall'introduzione del registro delle unioni civili».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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