La farsa di Ignazio Marino non ha fine. L'ultimo capitolo dello scandalo capitale vede il sindaco dimissionario di Roma prendere tempo per "riflettere" sulle dimissioni rassegnate solo qualche giorno fa. Una presa di posizione che non solo getta fango in faccia ai romani, ma che calpesta definirivamente l'istituzione del Campidoglio. Dal centrodestra si leva un accorato appello a "non giocare" oltremodo con il futuro della Capitale
"Volevo parlare ai romani e agli italiani perché il 12 ottobre ho firmato la lettera dimissioni in seguito a esposti da alcune forze politiche in relazione a vicende che mi riguardano - spiega in conferenza stampa - quando il 12 ottobre scrissi una lettera alla presidente dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio dissi che, così come prevede la legge, scrivevo la mia lettera di dimissioni prendendomi 20 giorni per fare le opportune riflessioni e verifiche". Secondo il marziano del Partito democratico, gli esposti del Movimento Cinque Stelle e di Fratelli di Italia nei suoi confronti sono "vergognosi" perché "scritti o da ignoranti o da persone in malafede". "Mi sono dimesso perché ho rispetto dell’autorità giudiziaria e auspicavo di presentarmi ad essa da dimissionario per spiegare i fatti relativi agli esposti - insiste - non sono iscritto nel registro degli indagati, sono entrato in procura come persona informata sui fatti. E così ho lasciato la procura. Non ho usato denaro pubblico a fini privati ma ho semmai usato denaro privato a fini pubblici". Si prolunga così la lenta agonia della Capitale che da12 giugno 2013, da quando il chirurgo è arrivato in Campidoglio, aspetta di essere liberata.
In aula Giulio Cesare i consiglieri di Nichi Vendola sono pronti a dare una mano a Marino tenendolo a galla nonostante gli scandali. "Venga a riferire sugli incidenti che hanno caratterizzato questa fase istituzionale - spiega Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio - e soprattutto per far capire alle forze politiche e ai cittadini come intende far ripartire Roma perché noi siamo pronti ad ascoltarlo". Il centrodestra, invece, non la pensa così. Vuole che il capitolo Marino sia chiuso al più presto. "Basta tattiche - commenta la deputata di Forza Italia, Annagrazia Calabria - basta punzecchiature: la Capitale d’Italia ha bisogno di tornare ad avere, quanto prima, una guida forte per il rilancio che merita".
Duro anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "È un thriller sulla pelle della città, sta dando un ultimo aiutino al Pd".Matteo Orfini, che nel tardo pomeriggio ha incontrato al Nazareno i consiglieri comunali del Pd, assicura che la linea dei democratici non cambia: "Marino non può andare avanti".
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