"Quella di Bergoglio non è una pugnalata, non provo nessun risentimento e non commento. C'era un disegno, nel quale papa Francesco non è coinvolto, di rimuovere Marino affinchè un premier, contemporaneamente segretario del Pd (che già aveva allontanato Enrico Letta da Palazzo Chigi), diventasse anche sindaco della Capitale... sono sicuro che lui vorrebbe fare anche il sindaco di Milano, Napoli e magari Torino". Ignazio Marino, con un'intervista al Fatto Quotidiano, ritorna a parlare della sua cacciata dal Campidoglio puntando il dito contro il suo attuale nemico numero uno, il premier Matteo Renzi.
Su una sua possibile ricandidatura, dice: "Rifletto. Le idee non si fermano, il cambiamento non si può fermare". Marino, poi, si rifiuta "di credere che il Pd cambi le regole in corsa per le primarie, che impedisca a qualcuno di candidarsi e che tutti gli altri debbano applaudire il prescelto del Capo" ma teme che: "con la scusa del Giubileo proveranno anche a rinviare il voto di un anno, a lasciare il commissario fino al 2017". Il suo errore più grande, per Marino, è stato "non aver alzato abbastanza la voce su antiche inefficienze della città, come i binari della metro non sostituiti da 40 anni.
E neppure sul piano di 917 milioni di euro per le opere del Giubileo che ho messo a punto ma sbattendo contro un governo silente. Sono contento, però, di aver stretto le maglie, grazie all'assessore Sabella, per cacciare il malaffare dal Campidoglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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