Maroni difende la famiglia tradizionale: "Logo Expo a convegno no-gender"

L'annuncio da parte dell'assessore Cristina Cappellini. Qualche mese fa il patrocinio della regione Lombardia al convegno contro l'ideologia gender aveva provocato violenti proteste delle associzioni Lgbt

Maroni difende la famiglia tradizionale: "Logo Expo a convegno no-gender"

Chissà cosa ne penserà monsignor Galantino, che negli ultimi giorni ha più volte attaccato la Lega Nord e le sue gerarchie. Mentre i vertici della Cei sparano alzo zero contro Salvini, Roberto Maroni ha annunciato ieri che la regione Lombardia di cui è governatore sosterrà un convegno in difesa della famiglia tradizionale e contro l'ideologia gender.

"Il 17 ottobre in Regione Lombardia - ha annunciato l'assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini - faremo un nuovo convegno con illustri relatori, per ribadire la posizione di Regione Lombardia su questi temi e approfondire proposte in tema di sostegno all'istituto familiare". Ad aprire la tavola rotonda ci sarà Massimo Gandolfini, portavoce e ideatore del comitato "difendiamo i nostri figli". Una delle associazioni che ha guidato la manifestazione di Piazza San Giovanni a Roma dello scorso 20 giugno, manifestazione che ha visto la partecipazione di milioni di persone nell'imbarazzo dei vertici della Chiesa italiana.

Lo scorso 17 gennaio, inoltre, a Milano si era tenuta in una delle sale del palazzo della regione Lombardia un convegno simile, che aveva fatto scattare le proteste infignate del mondo Lgbt e della sinistra. Che era scesa in piazza invitando Maroni a non usare la regione per "portare avanti politiche omofobe".

Per la sinistra, infatti, gli enti pubblici possono sostenere e finanziare solo le manifestazioni che sostengono il pensiero unico progressista. "Lo faremo - ha puntualizzato l'assessore - durante l'ultimo periodo di Expo e ci sarà ovviamente anche il logo dell'Esposizione Universale". "Siamo curiosi - ha aggiunto - di vedere chi avrà il coraggio di criticarci dopo che proprio dentro l'Expo si sono svolti eventi come l'assemblea nazionale del Pd e l'apertura del gay pride".

"Alcuni rappresentanti della Chiesa hanno inoltre preferito accanirsi contro Salvini e la Lega soprattutto, - ha detto ancora - in una posizione miope che non tiene conto della complessità geopolitica del periodo storico che stiamo affrontando.

A differenza del cardinale Angelo Bagnasco, che proprio ieri ha espresso un giudizio oculato e lungimirante sui limiti delle istituzioni internazionali, altri vescovi hanno preferito darsi alla politica spicciola del proprio orticello, senza una visione".

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