“Si tratta di una montatura contro di me. Stanno cercando un capro espiatorio perché pensano che i risultati di domenica non saranno soddisfacenti come vorrebbero”. Massimo D’Alema, in un colloquio con La Stampa, smentisce il retroscena pubblicato ieri da Repubblica e passa al contrattacco sostenendo che sono tutte:“menzogne contro di me”.
Massimo D'Alema attacca:"pura spazzatura"
L’ex presidente del Consiglio parla di “pura spazzatura da parte di un house organ del partito del Nazareno”. Un’accusa in piena regola ai renziani che, secondo D’Alema, sarebbero i mandanti del retroscena calunniatore che lo vedrebbe propenso a votare la grillina Virginia Raggi. “Si tratta di una vera e propria montatura contro di me – dice dal suo studio di Bruxelles - frutto del fatto che stanno cercando un capro espiatorio perché temono, domenica, risultati molto deludenti rispetto alle attese. È una palese manovra da parte di quello che è in realtà un house organ del Partito del Nazareno”.
"Mai detto di voler votare Raggi"
D’Alema smentisce anche di voler lavorare per la scissione qualora vinca il sì al referendum raccontando che l’episodio è effettivamente avvenuto al termine di un convegno sulla democrazia dell’alternanza tenutosi con l’associazione Magna Carta. In quell’occasione“Orsina ha detto che avrebbe votato sì e Quagliariello, allora, ha ribattuto che lui avrebbe votato no”, mentre D’Alema ha affermato “che in caso di vittoria del sì, Renzi ci avrebbe cacciato dal partito. Ma si trattava chiaramente di una battuta, non di una dichiarazione politica. In più, non ho mai parlato della Raggi. Per questo dico che è una montatura”. "Anzi, si tratta - come ho già spiegato - di pura spazzatura da parte di un giornale che perde lettori, così come noi del Pd stiamo perdendo elettori”, ribadisce.
Massimo D'Alema contro Repubblica
“Per tramare chissà che cosa, ma in realtà vi sono andato per tenere comizi del Pd” e perciò conclude “Potete scrivere che si tratta solo di una montatura da parte di chi, temendo il peggio ai ballottaggi di domenica sta cercando per tempo una persona da incolpare”.. D’Alema, poi, attacca De Marchis, l’autore dell’articolo su Repubblica: “Non mi ha mai chiamato: ha telefonato a Massimo Bray, che gli ha detto in maniera inequivocabile che le frasi attribuitemi non erano vere. Scriverle lo stesso è stata dunque una menzogna, che ha come mandanti chi mi vuole adoperare come capro espiatorio”.
L’ex premier nega anche di aver fatto riunioni in Puglia “per tramare chissà che cosa, ma in realtà vi sono andato per tenere comizi del Pd” e perciò conclude “Potete scrivere che si tratta solo di una montatura da parte di chi, temendo il peggio ai ballottaggi di domenica sta cercando per tempo una persona da incolpare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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