Mattarella vola alla Maddalena Interverrà solo dopo il voto in Aula

Consultazioni lampo, poi il bivio: chi porterà il Paese al voto?

Mattarella vola alla Maddalena Interverrà solo dopo il voto in Aula

Roma «Se Conte vuole venire per un caffè», dicono in mattinata dal Colle, «però si deve sbrigare». Infatti in serata Sergio Mattarella lascia il Palazzo e vola alla Maddalena, dove passerà qualche giorno in vacanza. I grillini infatti hanno vinto la prima piccola battaglia di Ferragosto: i tempi si allungano, il dibattito dovrebbe slittare al 19 o al 20, la crisi resta sospesa e il capo dello Stato può mettere una certa distanza, anche fisica, dallo scontro in atto tra i partiti. Una lontananza tattica, spiegano, che gli consente di mantenere il suo ruolo di arbitro. Se serve, può tornare in qualunque momento: sulla pista di Olbia c'è un aereo sempre pronto, e il viaggio dura solo mezz'ora. Intanto la partita della parlamentarizzazione e «nelle mani esclusive» di governo, presidenti delle Camere e conferenza dei capigruppo. «Il Quirinale entrerà in campo solo quanto, dopo la formalizzazione delle dimissioni del governo, inizieranno le consultazioni». Salvini ha fretta? Pazienza, ci sono delle procedure da rispettare: finché la crisi non si apre, Mattarella, anche volendo, non può muoversi. Il Parlamento, tanto per dirne una, è ancora chiuso e soltanto lunedì Casellati e Fico decideranno come a quando riaprirlo.

Ma il presidente, che non è un marziano e che tiene comunque aperti tutti i canali di comunicazione, sta già pensando alle prossime mosse. Le sue saranno, ha fatto sapere, consultazioni rapide, un paio di giorni al massimo. E poi? Scioglimento immediato, governo balneare, Conte bis? Gli scenari possibili sono diversi e contrastanti, molto dipenderà dall'esito del dibattito e da quanti cocci resteranno dopo l'ultimo chiarimento tra Lega e Cinque stelle. Bisognerà capire se Conte verrà sfiduciato dai suoi ex alleati o se si dimetterà prima della conta. Bisognerà verificare se c'è spazio per una mediazione in extremis. Bisognerà valutare la possibilità di una maggioranza diversa, e la sua sostenibilità politica. Infine, se tutto andrà verso le elezioni anticipate, bisognerà pure stabilire chi da Palazzo Chigi dovrà gestire la campagna elettorale.

Tra le ipotesi allo studio c'è infatti quella di togliere comunque il timone dalle mani di Conte e di consegnarlo a una personalità neutrale per un esecutivo di garanzia preelettorale. Lo chiamavano una volta governo balneare, nasceva battuto in partenza e serviva per traghettare il Paese al voto. Uno degli ultimi, alla fine degli anni '80, fu affidato ad Amintore Fanfani, all'unico scopo di togliere Bettino Craxi da Palazzo Chigi durante la campagna. Potrebbe capitare di nuovo e a rimetterci stavolta non sarebbero solo i 5s ma anche Matteo Salvini: fuori da Viminale, privato dell'arma del contrasto all'immigrazione, magari ingabbiato di fronte a un governo che dura più del previsto.

Fantapolitica, al momento. L'unica preoccupazione di Mattarella è di tenere l'Italia al sicuro dal punto di vista economico. Lo spread è già salito, la Borsa va male e a fine anno qualcuno dovrà preparare una Finanziaria che salvi i conti pubblici evitando l'aumento dell'Iva.

Non sarà una passeggiata, si parte da meno 30 miliardi. Il dubbio del Colle è: meglio un voto rapido e sperare che il vincitore riesca in 15 giorni a produrre una manovra, o piuttosto prolungare la vita della legislatura?

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