«Vivendi Forever». Non ha dubbi l'ad e vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, su chi sarà il partner del Biscione negli anni a venire. Sarà Vivendi, società francese che controlla Canal Plus e Universal Music. Il gruppo, che fa capo al finanziere francese Vincent Bollorè, spera, a sua volta, grazie ai contenuti che Mediaset è capace di produrre di crescere nell'affollato mercato della tv via internet. Ieri in serata un cda della società italiana ha sancito l'intesa definita «strategica e industriale».
L'accordo, fortemente voluto da Pier Silvio Berlusconi, prevede un passaggio incrociato di quote del 3,5% tra le due società e la contestuale vendita da parte del Biscione della pay-tv Mediaset Premium. «È un accordo di cui siamo molto soddisfatti, che guarda a sviluppi futuri di natura industriale» - ha spiegato Pier Silvio Berlusconi. L'ad mette subito le mani avanti, spiegando che «la famiglia non intende comunque uscire dal settore tv». Mediaset non passa di mano dunque. Anzi, la mossa è fatta per rafforzarne le strategie in un ambito non solo nazionale ma internazionale. «Abbiamo la volontà, e lo dico con convinzione assoluta, di investire e spingere - prosegue Pier Silvio Berlusconi- Prova ne sono gli investimenti in radio, libri e Banzai. È un primo passo verso un'apertura europea». Per il momento però l'ad di Mediaset non siederà nel cda di Vivendi. Quanto all'accordo l'azienda francese e la holding della famiglia Berlusconi sigleranno alla data del closing, previsto entro il 30 settembre, un patto per regolare gli acquisti di azioni Mediaset. Nel primo anno dalla firma infatti, Vivendi non potrà comprare azioni Mediaset mentre nel secondo e terzo gli acquisti non potranno portarla a superare il 5%. Fininvest, invece, sarà libera di effettuare acquisti di azioni Mediaset. Oltre a questo Vivendi, Mediaset e la controllata Rti sottoscriveranno un accordo di lock up che le obbliga a non cedere, per 3 anni, le azioni Mediaset e Vivendi oggetto dello scambio sul 3,5% del capitale. Quest'ultimo avverrà in due passaggi e coinvolgerà sia Mediaset sia Rti (che detiene il 100% di Premium). Mediaset cederà a Vivendi azioni proprie per il 3,5%, ottenendo titoli di Vivendi pari allo 0,54% del capitale. Contestualmente Rti venderà il 100% di Mediaset Premium ottenendo in cambio azioni di Vivendi pari al 2,96% del gruppo francese. Il gruppo di Cologno esprime grande soddisfazione per il valore creato con Premium grazie all'impegno e alle sfide sostenute negli anni. Sul fronte dei numeri il 3,5% delle due società è stato valutato alla media dei tre mesi in Borsa: 893 milioni per Vivendi, 137 per Mediaset. La differenza la colma la pay tv Premium, valutata al 100% per circa 756 milioni. Mediaset inoltre riacquisterà la quota dell'11% detenuta da Telefonica prima del closing. «Soddisfatto anche l'ad di Vivendi, che è anche maggior azionista di Telecom con il 24,9%, Arnaud de Puyfontaine: «Questo investimento dimostra il nostro impegno e i legami con l'Italia per creare un gruppo paneuropeo leader nel settore media e nei contenuti».
In un comunicato la società aveva spiegato di aver incrementato «i propri clienti pay-tv a oltre 13 milioni conil mercato italiano che offre importanti opportunità di crescita». Ieri Pier Silvio Berlusconi ha anche aggiunto qualche numero sulla pubblicità: «Il trimestre si chiude con un +3%, un dato superiore alle previsioni». In Borsa Mediaset ha guadagnato il 5,3 per cento.
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