Mediobanca cerca rifugio in montagna e prepara le barricate contro la scalata

Nagel scrive ai dipendenti dalle nevi di Courmayeur

Mediobanca cerca rifugio in montagna e prepara le barricate contro la scalata
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Mediobanca non ha alcuna intenzione di finire nella pancia del Monte dei Paschi di Siena. Anzi, le prime battute provenienti dall'interno di Piazzetta Cuccia sono decisamente bellicose. Intanto viene ribadito che l'Ops annunciata da Mps «non è stata concordata»: lo hanno scritto senza fronzoli l'amministratore delegato Alberto Nagel e il direttore generale Francesco Saverio Vinci, in una lettera indirizzata ai dipendenti. «Il cda - vi si legge - si riunirà nei prossimi giorni per esaminarla ed esprimere le proprie valutazioni al riguardo, con l'obiettivo di tutelare gli interessi di tutti». Le persone di Mediobanca sono «il principale asset e il fondamentale presidio dell'autonomia e dell'indipendenza del nostro gruppo», proseguono i due manager precisando che la bandiera non sarà ammainata. «Le sfide che abbiamo davanti saranno l'occasione per dimostrare insieme, ancora una volta, tutto il nostro valore», aggiungono. La mail per rinvigorire lo spirito di gruppo, secondo quanto si apprende, sarebbe stata inviata dal top manager che ieri, insieme al presidente Renato Pagliaro, è stato visto sulle piste innevate di Courmayeur: probabilmente un modo per rilassarsi in previsione delle settimane stressanti che li attendono. Nella lettera vengono ricordati «la leadership nell'investment banking e nel credito al consumo» e il modello di private & investment banking che «ci permette di crescere a tassi superiori al mercato». Nessun riferimento alle Assicurazioni Generali (principale partecipata che giovedì presenterà il suo nuovo piano industriale al mercato), nessun riferimento alle performance di Borsa non troppo entusiasmanti che l'istituto ha presentato negli anni passati, ma una sorta di chiamata alle armi nei confronti della forza-lavoro a tenere alto il morale e a non farsi coinvolgere dal dibattito mediatico.

Martedì il presidente Pagliaro potrebbe convocare il consiglio di amministrazione per un primo esame dell'offerta partita da Siena, ma occorre verificare le disponibilità dei componenti. Il messaggio nei confronti di stakeholder e dipendenti è, però, chiarissimo anche perché fatto filtrare già venerdì scorso: l'offerta è ostile e c'è tutta l'intenzione di combatterla. Tuttavia, per quanto ostile possa essere, nessuno potrà eccepire sulla natura dell'operazione. Lo ha sottolineato ieri la premier Giorgia Meloni, ribadendo ciò che aveva anticipato venerdì sera il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Sempre ieri, il presidente dell'Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, ha evidenziato come ci sia «una grande spinta al rafforzamento delle banche che sono tutte in competizione fra di loro».

«Viva il mercato», ha esultato il liberale Patuelli che però si è astenuto da qualsiasi valutazione. «Io faccio il presidente dell'Associazione bancaria - ha aggiunto - quindi non mi devo e non mi posso esprimere sulle singole operazioni, sono tutte banche nostre associate».

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