"Meglio Minniti", "Non parlate...". È scontro pure sui migranti

I Cinque Stelle attaccano la Lega sui rimpatri ed elogiano l'ex ministro del Pd. La reazione di Salvini: "Porti sono chiusi"

"Meglio Minniti", "Non parlate...". È scontro pure sui migranti

Lo scontro tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega diventa di giorno in giorno sempre più accesso. Non sarà certo una Pasqua serena per il governo che dopo l'indagine su Siri e l'audio della Raggi sul bilancio Ama deve fare i conti con tensioni continue tra i due alleati. La corsa al voto delle Europee del prossimo 26 maggio sarà corredata da continui attacchi su tutti e due i fronti. Ma ad alzare i toni e ad aver vogli di rottura immediata pare sia il Movimento che adesso si avventura anche a criticare le mosse politiche del vicepremier Salvini sul fronte immigrazione. Fonti pentastellate all'Adnkronos alzano il tiro sul leghista e lo attaccano proprio sul fiore all'occhiello della campagna elettorale e dell'azione di governo della Lega: la gestione dei flussi e dei rimpatri: "Il reddito di cittadinanza ha fatto segnare un segno più all'ultimo Def. Questo giusto per ricordarlo a Salvini, che spesso si riempie la bocca di crescita e cantieri. I veri problemi sono altri, come ad esempio i quasi 600mila irregolari in Italia. Ricordiamo che Salvini disse che li avrebbe rimpatriati in un mese, ma dai numeri sembra persino che Minniti abbia fatto meglio di lui. Ci auguriamo un cambio di passo", affermano fonti M5s.

Parole di fuoco che rischiano di accendere ulteriolmente lo scontro che adesso potrebbe avere esiti davvero imprevedibili. Ma su questo fronte arriva immediata la risposta di Salvini che regola subito i conti con l'alleato invitandolo ad evitare "deviazioni" sul percorso del governo che possano portare a posizioni più vicine al Pd che a quelle della Lega: "Con tutti gli avversari potenti che ha questo governo, non capisco perchè anche oggi l’amico Di Maio parli di crisi di governo: Luigi e gli amici grillini farebbero bene a non parlare più di porti aperti per gli immigrati, e a controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi. Non vorrei che nei 5Stelle qualcuno avesse voglia di far saltare tutto e magari andare a governare con la sinistra ... Buon venerdì santo di pace a tutti". Na nonostante l'invito alla "pace" da parte di Salvini, nell'esecutivo lo scontro resta apertissimo ed è destinato a durare almeno fino al 26 maggio.

Il sottosegretario Di Stefano (M5s) va ancora all'attacco e rivendica sul fronte dell'indagine a carico di Siri, la scelta di Toninelli di revocargli le deleghe: "Far cadere il governo perché hanno indagato un loro sottosegretario lo troverei irresponsabile di fronte ai cittadini. Il nostro non è stato un attacco alla Lega. Il ritiro delle deleghe a Siri è un atto dovuto.

C'è un'inchiesta in odore di Mafia e bisogna salvaguardare le istituzioni". parole chiare che suonano come un messaggio chiaro per il Carroccio. Non ci saranno passi indietro da parte dei Cinque Stelle nella corsa al giustizialismo. Il governo ora rischia davvero...

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