Il voto di fiducia al governo di Renata Polverini alla Camera non ha spiazzato poi tanto. Con il suo gesto, la deputata di Forza Italia si è di fatto estromessa dalla coalizione del centrodestra e ora sembra strizzare l'occhio al partito di Giuseppe Conte. Tra i più critici con l'ex presidente della Regione Lazio c'è Giorgia Meloni, che non è sembrata affatto stupita della rottura di Renata Polverini con la coalizione. "Personalmente, per me non è una grande notizia. Mi pare un fatto di chiarezza, perché non ricordo che Renata Polverini abbia fatto niente, non di dico di destra ma di centrodestra, negli ultimi dieci anni", ha dichiarato il leader di Fratelli d'Italia ieri sera al termine del vertice di centrodestra a Montecitorio.
La coalizione si è riunita al termine del voto per fare il punto su quanto accaduto in Aula, dove l'unico voto a favore da parte del centrodestra è arrivato proprio da Renata Polverini. alla domanda se potranno esserci altri voti a sorpresa come questo al Senato, Giorgia Meloni è sembrata sicura: "Io penso di no e spero di no. Mi pare che la compattezza della coalizione in questi giorni sia stata un fatto assolutamente positivo". Nella nota diramata dal centrodestra al termine del vertice, il voto di fiducia di Renata Polverini è stato affrontato come un tema marginale, senza mai menzionare la deputata: "A dispetto delle offerte e delle lusinghe del governo e dei suoi emissari, i deputati del centrodestra hanno mantenuto un atteggiamento compatto a parte una sola, prevedibile, fuoriuscita dalla coalizione". Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, al termine del voto alla Camera è stato molto chiaro nel commentare il comportamento di Renata Polverini: "La Polverini ha votato a favore del Governo, quindi è fuori da Forza Italia, è un problema che non ci riguarda".
Giorgio Mulè è stato altrettanto critico con l'ormai ex deputata di FI. Il portavoce e deputato di Forza Italia a Radio Cusano Campus ha spiegato a grandi linee la genesi del voto di fiducia della Polverini: "Quando va via qualcuno è sempre motivo di dispiacere, però è come nelle coppie in crisi, ad un certo punto il chiarimento è necessario. Polverini da tempo pensava di uscire, adesso ha deciso di farlo all'improvviso, senza parlarne prima con il presidente Berlusconi e con gli altri vertici del partito".
Mulè punta il dito contro la sua ex collega di partito, sottolineando che "se all'ultima chiama ha votato in dissenso dal partito, tra l'altro senza spiegare il motivo, politicamente non è un comportamento corretto, per il rispetto che si deve agli elettori perché se lei è in quel Palazzo è grazie ai voti di centrodestra". Claudio Borghi della Lega l'ha definita "non una scelta saggia". Dati alla mano, sfogliando i tabulati l'esponente leghista ha trovato solo quello come voto imprevisto alla fiducia alla Camera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.