Meloni blinda il governo: avanti così, no a rimpasti. E guarda al 20 ottobre

In quella data arriverà al terzo posto dei governi più longevi di sempre. Messaggi a Salvini su Viminale e Veneto

Meloni blinda il governo: avanti così, no a rimpasti. E guarda al 20 ottobre
00:00 00:00

I dubbi li riserva al futuro, tanto da non dare per scontata una sua ricandidatura nel 2027. Mentre sembra avere davvero poche incertezze sulle mosse dei prossimi mesi, con un governo che Giorgia Meloni vede saldo e lontano anni luce da qualunque ipotesi di rimpasto. Un messaggio diretto all'opposizione ma pure alle aspirazioni degli alleati, che - magari con obiettivi diversi - forse non disdegnerebbero un tagliando ad alcuni ministeri di peso. Che anche la premier non sia soddisfatta del lavoro di qualche ministro di primissima fascia, peraltro, a Palazzo Chigi è cosa nota ai più. Ma questa non è una ragione sufficiente per aprire lo scenario di un bis che rimanderebbe all'esterno - e all'estero - l'immagine di un governo in affanno.

Così, nella tradizionale conferenza stampa annuale organizzata dall'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare, Meloni mette in chiaro che «rimpasto è una parola a cui sono abituata» ma «a cui non sono tendenzialmente favorevole». Insomma, a meno che non vi sia costretta da eventi al momento non prevedibili, non è un'ipotesi sul tavolo. Un messaggio che ha come primo destinatario il vicepremier Matteo Salvini, che dopo l'assoluzione nel processo Open Arms ha ipotizzato un suo ritorno al Viminale. Aspirazione legittima, ammette la presidente del Consiglio. Perché, spiega, il leader della Lega «ha ragione quando dice che in assenza del procedimento giudiziario avrebbe chiesto e ottenuto di avere il ministero dell'Interno». Però oggi lo scenario è diverso. E anche Matteo Piantedosi «è un ottimo ministro» e per questo «lo voglio ringraziare». Insomma, un avvicendamento al Viminale «non è all'ordine del giorno». E Salvini se ne dovrà fare una ragione, come pure del fatto che la candidatura di un esponente di Fratelli d'Italia alla guida del Veneto - regione chiave per la Lega - «è un'opzione da tenere in considerazione».

No a rimpasti o a cambi in ministeri di prima fascia, dunque. Mentre qualche altra sostituzione - Tommaso Foti ha già preso il posto di Raffaele Fitto, «promosso» vicepresidente della Commissione Ue - Meloni non la esclude. Soprattutto nel caso di rinvio a giudizio per Daniela Santanchè (la prossima udienza è in programma il 17 gennaio). A domanda diretta, infatti, la premier risponde lasciando intendere che gli scenari sono tutti possibili. «Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadano. Vediamo che cosa deciderà la magistratura - spiega - e poi ne parlerò con il ministro del Turismo».

Forte di un'opposizione sfilacciata e per nulla efficace e di un rapporto con Donald Trump che lei stessa definisce «sicuramente molto solido» («non so se posso dire privilegiato», aggiunge), Meloni è fermamente convinta di restare in sella per tutto il 2025. «Già prima del giro di boa - dice - siamo il settimo governo per longevità su un totale di 68. Quindi procediamo a grandi falcate per scalare posizioni». D'altra parte, fra meno di tre mesi supererà il Moro III e il Prodi I, piazzandosi al quinto posto di sempre. Ma, soprattutto, arrivando al 20 ottobre toccherebbe quota 1.094 giorni a Palazzo Chigi con lo stesso governo, scavalcando Matteo Renzi e il Craxi I e salendo sul terzo gradino del podio dopo il Berlusconi II (1.412 giorni in carica) e il Berlusconi IV (1.287 giorni).

Un'aspirazione, quella di Meloni, che non è dettata da una questione squisitamente numerica, ma anche dalla volontà di dare il segnale che un governo nato nelle urne garantisce una stabilità ben più solida di un esecutivo frutto di accordi e intese parlamentari post voto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica