Roma - Sarà che Giorgia Meloni è da settimane la più instancabile tessitrice della trama tesa a unire il centrodestra, ma è proprio in casa Fratelli d'Italia che nelle ultime ore si respira il clima più avvelenato.
La leader con i suoi capigruppo oggi salirà al Colle con la delegazione unica del centrodestra Meloni, pressata dai giornalisti sulle parole di Salvini, si è limitata a dire che il leghista «avrà modo di chiarire quello che intende». Forse Salvini lo farà oggi alle 15, nel vertice tra i tre leader che si terrà a palazzo Grazioli prima di salire al Colle. I vertici del partito erano usciti dall'ultimo vertice della coalizione con una road map piuttosto definita. E uno dei punti fermi era la scelta di puntare su Giancarlo Giorgetti per la carica di presidente della commissione speciale per l'esame del Def. La scelta di virare su un altro leghista, Nicola Molteni, in evidente accordo con i Cinque stelle, confermano da Fratelli d'Italia, è maturata senza che Matteo Salvini concordasse alcunché con i partner cui il capo della Lega continua a giurare fedeltà. Il sospetto in Forza Italia e FdI è che ieri mattina Salvini e Di Maio si siano visti. Che non ci sia stata tra i due una semplice telefonata. Che l'accordo tra il leader del Carroccio e il candidato premier M5s sia strutturale.
Una deviazione dal cammino prefissato che fa temere il peggio.
Il clima è di pesante sospetto: ancora più che in Forza Italia, si fa strada il timore che Salvini abbia deciso di giocare una partita a due con Di Maio, accettando di rendere subalterni gli alleati. E ai vertici di Fdi si dicono convinti che domani potrebbe essere il giorno in cui Matteo scoprirà le carte.RR- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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