E sì, dice Giorgia ai sindaci italiani, «ci vuole coraggio per governare», perché questa non è una passeggiata di salute, non stiamo qui a Palazzo Chigi, andreottianamente, a vivacchiare. «Abbiamo commesso degli errori? Senza dubbio, ma la politica senza determinazione e capacità di osare non è vera politica, è sopravvivenza, gestione del potere». Guidare un Paese significa fare delle scelte. Prendere dei rischi. Decidere. Come per l'abolizione dell'abuso d'ufficio. «Una legge che rivendico. Abbiamo affrontato, con coraggio appunto, la questione della responsabilità degli amministratori locali per non lasciarli in balia della paura della firma e farli lavorare in pace. Abbiamo fatto nostra una vostra battaglia storica, no al processo degli onesti».
Giacca rossa, banda tricolore sul lato, la Meloni compare in video alla giornata conclusiva dell'Anci al Lingotto di Torino. «Il pacchetto di norme che abbiamo approvato garantisce regole certe a chi intende svolgere semplicemente la propria funzione». Nessuno strappo con la magistratura, niente cedimenti al malaffare, come ha detto l'opposizione, spiega. «C'è chi ha sostenuto la necessità di un intervento del genere e poi, diciamo così, ha cambiato idea. Io però penso che fosse la cosa giusta, perché serve ad assicurare serenità a chiunque intenda muoversi nella legalità senza rischiare lunghi e disonorevoli processi per le persone per bene».
Insomma, basta mandare allo sbaraglio i sindaci, «voi che siete i primi difensori dei cittadini, che ogni giorno fate la differenza senza risparmiarvi, notti e festivi inclusi, spesso con mezzi inadeguati». L'altro giorno a Torino c'era Sergio Mattarella, che tra applausi scroscianti ha ricordato come i comuni siano il simbolo della libertà e dell'unita della nazione. «La penso come il capo dello Stato - dice la premier - Sono il motore della coesione, la cinghia di trasmissione che tiene viva la connessione tra le istituzioni, le comunità locali e la gente. Senza, l'Italia non esisterebbe».
E adesso i sindaci avranno parecchio da pedalare. «I municipi avranno un ruolo cruciale nella fase due dell'applicazione del Pnrr, che è uno snodo fondamentale, forse il più importante di tutti, nel quale non possiamo permetterci errori e ritardi». Certo, ammette Giorgia, «ci sono ancora tanti problemi da risolvere, ne sono consapevole», l'Unione Europea ci sta con gli occhi addosso per verificare se e come spenderemo tutti quei soldi, tuttavia «la direzione intrapresa è quella giusta». E comunque, per far scorrere la macchina, «abbiamo istituto una cabina di regia per mettere tutti i soggetti coinvolti attorno allo stesso tavolo e affrontare insieme le difficoltà».
Seguono gli auguri «non di rito» della Meloni al nuovo presidente dell'Anci Gaetano Manfredi. «Sono molto d'accordo con lui quando dice che i comuni svolgono un compito fondamentale per ridurre i tanti divari che rimangono nel nostro Paese». Tanto per fare un esempio, «non c'è solo la differenza tra Nord e Sud ma anche quello tra la costa tirrenica e la costa adriatica». Per questo motivo, aggiunge, «il governo ha stabilito l'obbligo di destinare alle regioni meridionali almeno il 40 per cento dei fondi pluriennali degli investimenti». Poi, «lavoriamo senza sosta per accelerare la ricostruzione dal terremoto del 2016 e ci impegniamo a contrastare lo spopolamento delle aree colpite. Ogni borgo della nazione e Italia».
Palazzo Chigi «sarà sempre un interlocutore
attento, pronto al confronto». Il dialogo tra poteri e corpi dello Stato, più volte richiamato da Mattarella negli ultimi giorni, una strada che la Meloni vuole seguire. «La nostra stella polare è l'interesse dei cittadini».
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