"Meloni? Gli italiani hanno diritto di scegliere". Sanna Marin zittisce la sinistra

A differenza di tanti politici italiani, la premier finlandese ha celebrato il valore della democrazia, senza tirare in ballo l'allarme fascismo e le solite scemenze

"Meloni? Gli italiani hanno diritto di scegliere". Sanna Marin zittisce la sinistra

C’è chi parla di grande pericolo, chi mette in guardia dal ritorno del fascismo e chi ancora ogni giorno sparge fake news per tentare di delegittimare l’avversario. Il centrodestra è abituato al “protocollo”, stesso discorso per Giorgia Meloni. Ma c’è anche chi a sinistra rispetta la democrazia e i suoi valori, a partire dalle elezioni: parliamo della premier finlandese Sanna Marin.

Reduce da un periodo particolarmente delicato, la politica di Helsinki è stata protagonista in una conferenza congiunta con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, durante la sessione plenaria di Strasburgo. Ebbene, il suo giudizio sul possibile approdo della Meloni a Palazzo Chigi è perentorio: “I cittadini italiani hanno il diritto di votare come vogliono”.

La Marin, esponente di spicco del Partito Socialdemocratico finlandese, non ha alimentato polemiche o gettato benzina sul fuoco. "Non commento le elezioni in un altro Stato membro o le parole di un altro leader", le sue parole rispondendo alle domande dei cronisti. E ancora: “Penso che sia importante esser uniti in questo momento storico. Voglio pensare che ogni politico in Europa sappia quanto sia difficile la situazione, ma penso che gli italiani abbiano il diritto di votare chi vogliono. Presente in sala stampa insieme alla Marin, Roberta Metsola ha rimarcato inoltre che la maggior parte delle forze politiche sono a favore dell’integrazione europea: “E hanno anche ribadito l'importanza dell'Alleanza atlantica e il ruolo della Nato. Sta agli italiani votare, poi vedremo cosa succederà”.

Nessuna accusa, nessun insulto, niente di niente. Quasi un unicum nella sinistra. Nessuna dichiarazione da sbandierare per il Partito Democratico, come del resto già accaduto con Hillary Clinton.

Anche l’ex segretario di Stato americano non ha denunciato presunti pericoli come invece spesso accade a Roma:“L’elezione della prima premier donna in un Paese rappresenta sempre una rottura col passato ed è sicuramente una buona cosa. Però poi, come per ogni leader, donna o uomo, deve essere giudicata per quello che fa”.

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