Meloni "presidenzialista": Fdi compatta su Berlusconi

Giorgia rilancia la riforma costituzionale. E per il Quirinale il nome è quello del Cavaliere

Meloni "presidenzialista":  Fdi compatta su Berlusconi

Non solo manovra. Non solo una legge di bilancio che aiuti la ripresa economia di questo Paese. Ma anche una proposta seria, coraggiosa e fattibile che porti l'Italia al presidenzialismo. Fratelli d'Italia, pur dalla posizione di partito di opposizione, vuole dimostrare responsabilità e iniziativa.

Nella sua relazione all'esecutivo del partito la Meloni annuncia infatti la campagna per il presidenzialismo. Nelle stesse ore in cui il presidente Mattarella ribadisce la sua indisponibilità a un secondo mandato, la leader di Fratelli d'Italia rilancia l'idea del presidente eletto direttamente dagli italiani.

Un sogno che dalle parti di via della Scrofa non è mai tramontato. Ora, spiega la Meloni, il terreno è più fertile per questa novità e il primo passo obbligato è ovviamente il coinvolgimento degli alleati.

Da tempo Fdi ha depositato una legge costituzionale in merito. E il punto irrinunciabile è il voto diretto degli italiani per il supremo garante della nostra democrazia. E l'idea ora è una grande campagna mediatica e politica. Coinvolgendo Lega e Forza Italia. Una mossa che potrebbe essere bene accolta a via Bellerio dove si vuole al più presto archiviare il passo falso di Giorgetti quando pochi giorni fa ha parlato di «semipresidenzialismo» di fatto con un Draghi al Quirinale garante dell'azione dell'esecutivo.

Lo scenario migliore, con l'approvazione di una simile riforma costituzionale, prevede tempi lunghissimi. La scelta del prossimo inquilino del Colle, però, si deve fare con le attuali regole e su quelle il partito della Meloni ribadisce la sua posizione. «Il nostro candidato per il Quirinale - spiega ai suoi la leader di Fdi - resta Silvio Berlusconi. È il miglior candidato e non gli faremo mancare il nostro convinto sostegno». Qualora invece si prospettassero all'orizzonte altri nomi per il Quirinale, a quel punto conterà che la coalizione resti unita su una partita così complessa. Se Berlusconi dovesse non essere disponibile per la corsa al Colle, sarebbe stato il ragionamento della Meloni, è fondamentale che il centrodestra si muova compatto.

Intanto ai membri dell'esecutivo riunito nella sede di via della Scrofa la Meloni conferma la volontà di configurare FdI come partito produttivista attento alle istanze delle imprese e delle categorie economiche. Prioritaria sarà quindi l'azione, anche in occasione di questa nuova manovra, per la riduzione delle tasse e per il sostegno concreto alle aziende. La Meloni conferma la contrarietà al reddito di cittadinanza e ricorda che il suo partito è stato l'unico partito a non aver mai votato per il reddito di cittadinanza, né per istituirlo né per difenderlo.

La stessa Meloni e il suo capogruppo al Senato Luca Ciriani ieri intanto lamentavano il tatticismo di Draghi sui tempi di consegna del testo della legge di bilancio alle Camere. Per non dire del lievitare improvviso degli articoli da 185 a 219 senza passare nemmeno da un nuovo Consiglio dei ministri. «Con la legge di bilancio sta accadendo quanto già accaduto con il Pnrr - ricorda la Meloni - Allora il testo arrivò soltanto un'ora prima in aula. Impossibile discuterlo. E oggi con la manovra la tattica si ripete. Capisco Draghi. Forse è il solo modo che ha per evitare che una maggioranza così eterogenea scateni risse su emendamenti. Ma l'opposizione in questo modo viene tagliata fuori».

A rassicurare la Meloni ci pensano gli alleati di coalizione. Lega e Forza Italia si mostrano soddisfatti del testo uscito da Palazzo Chigi. «Ci sono 8 miliardi di tasse da tagliare, bisogna vedere a chi - dice Salvini - Per noi la priorità sono una flat tax a 100.000 euro di fatturato e via l'Irap alle partite Iva di persone fisiche»

«La manovra - aggiunge l'azzurro Alessandro Cattaneo - ha un ottimo impianto perché

sposa idee liberali ed è fatta per crescere e non per ridistribuire. Lavoreremo in Parlamento per togliere il tetto Isee o perlomeno ridurlo. Cosa non mi piace? Il Reddito di cittadinanza, non è stato rivisito abbastanza».

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