Meloni vede il 2027: "Ora pancia a terra". Fdi e azzurri gelidi sul sogno di Matteo

Il video della premier: "Avanti insieme". Due no al ritorno di Salvini al Viminale

Meloni vede il 2027: "Ora pancia a terra". Fdi e azzurri gelidi sul sogno di Matteo
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«Uniti e pancia a terra fino a fine legislatura. I dazi? Non ho condiviso la scelta, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti».

Giorgia Meloni, in un videomessaggio al congresso della Lega a Firenze, torna a rivendicare l'unità della coalizione, dopo alcuni giorni segnati da polemiche interne. «Noi condividiamo la stessa visione del mondo, siamo al governo per rispettare gli impegni presi con i cittadini, per essere al servizio degli italiani, per fare ciò che nessun altro ha avuto il coraggio e la forza di fare in tanti anni. La nostra coesione, la nostra compattezza ci hanno dato la forza di costruire una visione di sviluppo per l'Italia, di restituirle quell'autorevolezza, quella centralità internazionale che per troppi anni le sono state negate, di mettere in cantiere le grandi riforme che la nazione aspetta da decenni e che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare. Programma che intendiamo rispettare, appunto, per punto, perché è esattamente questo che ci differenzia dai nostri avversari, che ci differenzia dalla sinistra».

La presidente del Consiglio rivendica i risultati ottenuti in termini di occupazione che richiamano a un celebre impegno di Silvio Berlusconi. «Abbiamo giurato al Quirinale il 22 ottobre del 2022 e da quel giorno in Italia è stato creato un milione di posti di lavoro in più. Ci tengo a ricordarlo, perché penso che Silvio Berlusconi, che del milione di posti di lavoro in più creati in una legislatura aveva fatto una battaglia prioritaria, sarebbe fiero di sapere che il governo che ha contribuito a far nascere ha raggiunto quel traguardo in appena due anni e mezzo». E poi il tema più caldo: quello dei dazi: «Affronteremo il tema dei dazi con determinazione e pragmatismo senza allarmismi. Non abbiamo condiviso, ovviamente, la scelta degli Stati Uniti, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti negoziali e economici necessari per sostenere le nostre imprese, i nostri settori che dovessero risultare penalizzati».

Giorgia Meloni - che è al lavoro per un possibile viaggio negli Stati Uniti per il quale è aperta una interlocuzione con Washington ma per il quale non arrivano ancora conferme definitive - evita di soffermarsi sul «rilancio» di Matteo Salvini, tornato a proporre la propria candidatura per un ritorno al Viminale. Una ipotesi che dalle parti di Fratelli d'Italia e di Palazzo Chigi non reputano praticabile e derubricano ad argomento di scambio per trattare su su altri fronti, come ad esempio sulle candidature per le Regionali. Chi si sofferma sulla questione è invece Marco Osnato, responsabile economico di. Fratelli d'Italia. «È una legittima aspirazione di Matteo Salvini e della Lega. Ma come ha detto anche il presidente Fedriga, il ministro dell'Interno sta lavorando molto bene. E, come spesso afferma lo stesso Salvini, la squadra che vince non si cambia. Si tratta di un'ipotesi che la Lega porta avanti ma che dubito possa trovare concretezza».

Semaforo rosso per il momento anche rispetto alla richiesta del Carroccio, emersa sempre dal congresso di Firenze, di avere la riconferma dei propri presidenti di regione.

«Come fece lo stesso partito guidato da Salvini in Lombardia e in Veneto in passato, ci sono anche altre forze politiche che hanno un maggior consenso sul territorio che legittimamente chiedono la guida di regioni importanti. Se ne discuterà, nulla è deciso».

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