La Meloni vola e scavalca Conte. È lei la leader più amata: la apprezzano 4 italiani su 10

Da Figli d'Italia - la lista con cui venne eletta a 27 anni presidente di Azione Giovani a Fratelli d'Italia, da enfant prodige della destra italiana a leader politica della quale gli italiani si fidano di più.

La Meloni vola e scavalca Conte. È lei la leader più amata: la apprezzano 4 italiani su 10

Da Figli d'Italia - la lista con cui venne eletta a 27 anni presidente di Azione Giovani a Fratelli d'Italia, da enfant prodige della destra italiana a leader politica della quale gli italiani si fidano di più. Giorgia Meloni batte tutti, e scalza persino il premier Conte, spinto in alto nei sondaggi dalla prima ondata del Covid e ora affondato dal caos del secondo tempo dell'epidemia.

La parabola politica di Giorgia Meloni l'ha portata ieri, secondo un sondaggio Emg-Acqua per il programma di RaiTre Agorà, a sorpassare il presidente del Consiglio nella classifica della fiducia degli italiani verso i leader: la presidente di Fratelli d'Italia sale dal 38 al 39 per cento, mentre Conte fa il contrario, scivolando dal 39 al 38 per cento e cedendo lo scettro che per mesi, secondo i sondaggisti, ha avuto saldamente in mano.

Anche Fdi è in leggera crescita (+0.2%) e attestandosi al 16% nelle intenzioni di voto consolida un ragguardevole terzo posto dietro Lega (25%, -0.2%) e Pd (20.5%, -0.3%), niente male per una forza politica che al suo esordio alle urne, appena sette anni fa, non era arrivata al 2 per cento. Ma se le cose per i Fratelli d'Italia stando ai sondaggi vanno bene, per Giorgia vanno ancora meglio, piazzandola addirittura in testa tra i big nazionali. E mettendo in fila dietro di lei, dopo Conte, anche il leader del Carroccio Salvini (34%), i governatori Zaia e Bonaccini (32 e 27%), il segretario Pd Nicola Zingaretti (26%), Calenda, Toti e Berlusconi (tutti al 21%).

Insomma, per la Meloni il braccio di ferro continuo e le polemiche con il governo per la gestione dell'emergenza sembrano aver pagato, e tanto, quanto a consenso e fiducia. Quella del metterci la faccia, quindi, sembra una strategia vincente per l'esponente sovranista, che è riuscita a mantenere forte l'identità di Fdi e a non farsi fagocitare da un alleato ingombrante come la Lega di Salvini, che non si era tirata indietro quando si era trattato di candidarsi al Campidoglio contro la Raggi nel momento in cui il vento del M5s soffiava più forte, e che ora non lesina bastonate e accuse di inadeguatezza a Palazzo Chigi nel corso dell'emergenza Covid.

Per la deputata azzurra Laura Ravetto, ospite del programma, il sondaggio non dovrebbe stupire più di tanto.

La crescita dei governatori per l'esponente di Fi sarebbe diretta conseguenza del «giochino di scaricare le responsabilità sulla Regioni» da parte dell'esecutivo; quanto al successo della Meloni, secondo la Ravetto la presidente di Fdi «ha il vantaggio di non esser mai stata in un governo». In realtà, però, la leader di Fratelli d'Italia ha fatto anche quello: è stata ministro per la Gioventù con Berlusconi dodici anni fa, quando aveva solo 31 anni.

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