Mentre Roma si perde fra ricorsi e discussioni la Germania inaugura il suo rigassificatore

Gli altri Paesi si stanno attrezzando: pronta la nave a Wilhelmshaven

Mentre Roma si perde fra ricorsi e discussioni la Germania inaugura il suo rigassificatore

Mentre a Piombino continuano le proteste per dire no al rigassificatore e va avanti da mesi la guerra di carte bollate e ricorsi, la Germania inaugura il suo primo rigassificatore galleggiante.

L'inaugurazione della nave a pochi metri dal terminal di Wilhelmshaven nel Mare del Nord, rappresenta un doppio monito per l'Italia. Da un lato la necessità di fare presto per attivare i nuovi rigassificatori galleggianti previsti, Ravenna e Piombino in primis, dall'altro si tratta dell'ennesimo esempio di come, mentre in Europa si continua a discutere e cercare una soluzione al caro energia, le altre nazioni si danno da fare da sole.

La stessa Germania che da mesi dice no al price cap sul gas, prima ha approvato in modo unilaterale un pacchetto di aiuti alle proprie aziende e cittadini da 200 miliardi di euro, ora inaugura il suo primo rigassificatore galleggiante. La nave Höegh Esperanza, lunga 300 metri, è stata caricata con una quantità di gas nigeriano sufficiente per il consumo annuale di «50.000 case» e inizierà le consegne il 22 dicembre.

Altri cinque rigassificatori galleggianti saranno attivi nei prossimi mesi con i lavori che procedono a tempi record, l'obiettivo degli impianti sarà quello di fornire un terzo del fabbisogno di gas del Paese con un costo di quasi 10 miliardi di euro. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, indossando una giacca gialla fluorescente sul ponte di una nave a pochi metri dal terminal di Wilhelmshaven, ha affermato: «Ci stiamo rendendo indipendenti dai gasdotti russi». Il rigassificatore è stato costruito in meno di dieci mesi in una delle nazioni europee più legate alle forniture di Mosca e, secondo Scholz, è la dimostrazione che «il nostro Paese è capace di nuovi inizi e di velocità». Insieme al cancelliere all'inaugurazione erano presenti il ministro dell'Economia, il Verde Robert Habeck, il ministro delle Finanze, Christian Lindner, e il Premier della Bassa Sassonia, Stephan Weil.

Intanto, in attesa delle decisioni che emergeranno dal Consiglio europeo energia di oggi, il Qatar fa sapere attraverso una nota diffusa da un diplomatico qatariota presso la Ue che le misure anticorruzione adottate dall'Unione europea in relazione al Qatargate, avranno un «impatto negativo» sulla fornitura di gas ai Paesi comunitari.

Il rischio per l'Europa, dopo aver diminuito le forniture di gas dalla Russia, è quello di finire dalla padella alla brace nelle mani di Paesi che usano il gas come un'arma geopolitica. Non dimentichiamoci che il Qatar rappresenta una delle principali nazioni a cui l'Europa si è rivolta per diversificare le forniture di gas. Ecco perché serve una sovranità energetica.

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