La seconda volta di Roberta Metsola al vertice dell'assemblea di Strasburgo è da segnare nel libro della storia dell'Unione europea. A votarla, infatti, sono stati 562 eurodeputati. Un record. La decima legislatura dell'europarlamento si apre dunque con un segnale forte e inequivocabile. Per dare l'idea della consistenza di questo voto, bisogna sottolineare che nessun presidente ha mai ottenuto una simile percentuale di voti e che gli ultimi suoi predecessori hanno avuto risultati ben più modesti. Nel 2022, la stessa Metsola era stata eletta presidente al primo turno, con 458 voti a favori su 690 voti Prima di lei Sassoli (2019) e Tajani (2017) avevano ottenuto 345 e 351. E nessuno di loro al primo scrutinio. Al primo turno era riuscito soltanto Martin Schulz nel 2012 ma con 387 voti su 723. L'unica sfidante al ruolo di presidente dell'assemblea, la spagnola Irene Montero (Podemos) ha incassato 61 preferenze. Nella squadra dei 14 vicepresidenti anche due italiane: la dem Pina Picierno e Antonella Sberna di Fratelli d'Italia. E del gruppo Ecr eletto anche il lettone Roberts Zile. Tra gli auguri alla nuova presidente del Parlamento anche quelli di Sergio Mattarella che ha sottolineato il momento cruciale e le difficoltà del compito che la Metsola si troverà ad affrontare. «Un incarico - dice il presidente - che assume in un momento cruciale per il futuro dell'Unione, le cui istituzioni hanno davanti il difficile e fondamentale compito di portare a compimento quel processo di riforma di cui l'Europa ha bisogno per continuare a contare sullo scacchiere internazionale».
Dietro il successo della Metsola c'è una forte apertura di credito nei confronti della politica maltese da parte del gruppo dei Conservatori. «Roberta Metsola ha dimostrato il suo impegno al dialogo e la sua apertura all'equilibrio e al compromesso - ha ricordato Nicola Procaccini co-presidente del gruppo -. È in grado di costruire ponti tra gli schieramenti politici». Metsola ha potuto contare anche sul consenso del gruppo dei Patrioti (di cui fa parte la Lega). Dietro questa scelta la volontà di allentare la pressione su Orban, dopo la sua visita a Mosca appena investito della carica di presidente di turno della Ue. Polemiche a fine scrutinio per la mancata elezione a vicepresidente di due candidati del gruppo Patrioti. «Inutile parlare tanto di democrazia e unità nella diversità - spiega Paolo Borchia, capo delegazione della Lega - quando poi si sputa in faccia a milioni di elettori e a regole e prassi su cui questo parlamento si fonda».
C'è molta Italia nel primo intervento della Metsola. Dall'amico David Sassoli ai magistrati Falcone e Borsellino, da Alcide De Gasperi a Giulia Cecchettin, tanti i riferimenti alla nostra Storia recente e ai valori comuni europei. «La nostra - spiega la Metsola - deve essere un'Europa di cui Adenauer, Mitterand, Walesa, Fenech Adami, Havel, Veil, Falcone, Borsellino sarebbero orgogliosi». «E non c'è posto migliore qui a Strasburgo, presso la sede del Parlamento europeo - aggiunge -, in questo simbolo vivente della riconciliazione, per ricordare il passato e costruire il futuro».
«Non possiamo lasciare l'Europa un posto migliore - conclude - se troppe donne non riescono ancora a sentirsi parte di essa. Troppe donne vengono ancora maltrattate, picchiate, uccise nella nostra Europa.
E infine c'è una eco del recente attentato a Trump quando rileva: «La polarizzazione nelle nostre società ha portato alla violenza politica. Dobbiamo andare oltre questo pensiero a somma zero. Ciò fomenta rabbia e odio piuttosto che costruire speranza e convinzione. Una politica così facile non offre soluzioni reali».
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