«Mi ha aggredita e mi sono difesa».
Iniziata solo poco prima dell'estate, la loro convivenza era già arrivata al capolinea. Si era infatti spezzato quasi subito il sogno di un rapporto sereno che la milanese Stella Boggio, 33 anni e madre di un bambino di 8 nato da una relazione precedente, si era illusa di poter costruire finalmente in Brianza con il 38enne operaio Marco Magagna. Difficile, infatti, trovare qualcuno, tra le 72 famiglie che abitano nel complesso residenziale di via Tonale 22 - nel centro di Bovisio Masciago, una ventina di chilometri a nord ovest di Monza - che non fosse a conoscenza delle liti, frequentissime, «della coppia della mansarda al quarto piano della scala A», Stella e Marco appunto. Anche se loro, i diretti interessati, non si può dire dessero confidenza ai vicini. Al punto che ieri mattina, quando si è diffusa la notizia che nottetempo lei aveva accoltellato e ucciso il compagno per poi chiamare i soccorsi e consegnarsi spontaneamente ai carabinieri, in molti erano pronti a giurare di non aver mai scambiato nemmeno una parola con i due conviventi.
«Li abbiamo sentiti discutere ad alta voce tante volte, ma ci eravamo limitati ad avvertire l'amministratore del condominio affinché riportasse la quiete, soprattutto la sera. Prima o poi, però, le urla ricominciavano. Loro, che probabilmente lo sapevano, si limitavano alle formalità. Salutavano tutti, ma sembrava avessero una gran fretta di uscire di casa per poi sparire dentro l'auto e allontanarsi» racconta una vicina che sembra saperla lunga. E aggiunge: «Ma immaginare un omicidio, beh, credo che nessuno qui potrebbe mai parlare di una tragedia annunciata. Lei, la ragazza, non aveva i lividi visibili di chi viene malmenata abitualmente, magari appariva un po' stressata, ma non sconvolta. E l'altra sera, quella dell'omicidio, nessuno li ha sentiti gridare com'era invece accaduto altre volte. Chissà cosa è successo veramente in quell'appartamento...».
È arduo capire cosa accade davvero all'interno di una coppia. Nonostante il rapporto fosse diventato davvero burrascoso, Stella Boggio sembra infatti non abbia mai sporto una denuncia formale nei confronti di Magagna. Eppure ieri in caserma ai carabinieri la giovane donna avrebbe spiegato che la vittima era solita picchiarla. E che l'altra notte, intorno alle 2.30 lei, esasperata, durante l'ennesima lite, avrebbe afferrato un coltello da cucina e pugnalato, con un unico fendente al petto, il compagno che le aveva messo le mano addosso per l'ennesima volta e aveva cominciato a percuoterla. Per Magagna non c'è stato nulla da fare, è spirato una volta arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di Desio (Monza e Brianza).
All'arrivo dei carabinieri la 33enne è stata fermata e portata in caserma per essere interrogata dai militari della stazione di Cesano Maderno insieme ai colleghi della compagnia di Desio. È accusata di omicidio. «Mi picchiava, percosse continue e di ogni tipo, non ce la facevo più...» sarebbero state le prime parole con cui ha cercato di giustificare la sua reazione con gli investigatori dell'Arma. Tuttavia con il passare delle ore prende corpo l'ipotesi che Stella Boggio abbia ucciso Marco Magagna mentre lui era addormentato. Forse da lei stessa. Quando sono arrivati i carabinieri, infatti, la 33enne non aveva macchie di sangue sui vestiti e non presentava lesioni frutto di una colluttazione. Per questo si suppone che possa aver colpito Magagna con un'unica coltellata nel sonno, forse indotto o «rinforzato» ricorrendo a un sonnifero.
Consulente di interior design da Leroy Merlin dal 2022, con un precedente impiego in Esselunga, la giovane donna aveva avuto un figlio che appare spesso
nelle sue foto su Facebook e Instagram, ma che nello stabile dove conviveva con la vittima nessuno ha mai visto. Il piccolo infatti vive altrove. Non ci sono immagini, invece, sui suoi profili social con il compagno ucciso.
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