Pino Marchionna è stato il sindaco che ha con successo gestito la prima emergenza immigrazione nel '91. Oggi ritorna in campo sostenuto dal suo partito Forza Italia e da tutto il centrodestra.
L'affluenza sarà determinante al ballottaggio?
«Nessuno sarà felice di scendere sotto il 50%»
C'è questo rischio?
«Se al primo turno con 400 candidati siamo arrivati al 57% difficile pensare di far meglio. E sarà pure una bella giornata di sole»
A proposito del voto di domenica. I pronostici sono tutti a suo favore. La preoccupa?
«Il ballottaggio è una nebulosa indecifrabile. Si riparte dallo zero a zero. Nessun pronostico»
Brindisi è un laboratorio. Con il centrodestra partito diviso.
«Ora però il centrodestra si è riunito. Come d'altronde lo era quando mi hanno indicato come candidato».
Però il ministro Fitto ha preferito puntare su un altro nome. Ha ricevuto ora per il ballottaggio il suo endorsement?
«Non credo si sia espresso. So che è molto impegnato con il Pnrr. Ma in tanti di Fratelli d'Italia a lui legati mi hanno dimostrato vicinanza e simpatia ora per il secondo turno».
Alle politiche di settembre qui da voi, il suo partito Forza Italia, è andato in doppia cifra.
«Merito del coordinatore pugliese Mauro D'Attis, capace di parlare pure col Terzo Polo. Tanto che Ettore Rosato è venuto a sostenere la mia candidatura».
Lei si considera un riformista. Connotazione quanto mai fuori moda di questi tempi.
«Sono fiero delle mie idee riformiste e cerco di essere sempre me stesso. Forse è per questo che mi hanno scelto. E forse anche per l'età e per l'esperienza pregressa».
Di quanto nei primi anni Novanta era sindaco socialista della città.
«Oggi come allora la mia candidatura è semplicemente spirito di servizio. La mia età e la mia esperienza serviranno soprattutto per tirare su una nuova classe dirigente. Intanto c'è da dire che se vincessi il Comune avremo 20 consiglieri. Uno straordinario mix tra esperienza è gioventù».
Cosa rimprovera all'amministrazione uscente. Bocciata per altro dallo stesso Pd che ha scelto un altro candidato rispetto al sindaco uscente.
«Rimproverò al centrosinistra di non averci mai fatto uscire dal lockdown»
Vi fanno ancora girare con le mascherine?
«È una città immobilizzata. Dicono no a tutto. No al rigassificatore, no all'ampliamento del porto. Troppi no. Ci vorrebbero chiusi in casa».
La prima cosa che farebbe se vincesse?
«Sono due: nominerei il garante per la disabilità. Assurdo che non sia ancora stato indicato. E riaprirei il centro anziani, mai più riaperto dopo il lockdown».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.